Partire per studiare all’estero, grazie ai Fondi europei e con il contributo, per gli Atenei che se lo possono permettere, anche delle Università. Questo è l’Erasmus, un progetto che molti giovani intraprendono Ma dopo un’esperienza in Spagna il ritorno è stato amaro per 4 studenti iscritti all’Università degli Studi di Brescia, rientrati a fine febbraio dalla Spagna dopo un periodo di studio a Madrid e a Valencia.
Normalmente il piano di finanziamento prevede tre trance per liquidare allo studente la borsa di studio: come riporta il giornale di Brescia la prima rata entro i primi quarantacinque giorni di permanenza all’estero, la seconda in un tempo più breve e la terza al rientro. Pecato che nel caso degli studenti i ritardi si siano verificati sin da subito: i 4 hanno dovuto aspettare fino a Natale, nonostante la partenza a settembre per le prime due rate. E oggi, al ritorno, la terza da saldare non è ancora arrivata. Gli studenti raccontano al quotidiano che la causa sarebbe una piattaforma che dovrebbe estrapolare tutti i loro dati, coordinate bancarie comprese. "Aggiorniamo, nuovamente, la nostra pagina personale e fiduciosi pazientiamo, convinti che nel giro di pochi giorni i soldi sarebbero arrivati", dicono. Il problema è che questo ritardo non coinvolge solo i 4 rientrati, ma anche chi attualmente si trova all’estero e chi in passato ha fatto l’Erasmus partendo da Brescia.
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