Nella mattinata di ieri si è riunito in Prefettura il “Tavolo richiedenti asilo” al quale hanno preso parte i rappresentanti della Regione Lombardia, della Provincia, della Questura, del Comando Provinciale dei Carabinieri, delle aziende sanitarie locali e di Breno, di alcune aziende ospedaliere, nonché i gestori della strutture associative del terzo settore e delle strutture alberghiere che stanno ospitando i 100 profughi arrivati nel Bresciano il 21 marzo scorso.
Oltre il 60 per cento dei richiedenti è già munito di permesso di soggiorno e per loro è stato avviato l’iter per l’ottenimento dello status di rifugiato. Dopo aver effettuato tutti gli accertamenti sanitari del caso, i medici non hanno riscontrato tra i profughi alcuna particolare problematica.
Il Ministero dell’Interno ha annunciato l’arrivo di altri 200 richiedenti asilo per il territorio della Lombardia, 40 dei quali sono stati assegnati alla provincia di Brescia e saranno accolti nelle strutture associative e alberghiere.
Continua, invece, l’accoglienza per altri 3 profughi ex Ena, ospiti della comunità “Fraternità”. Uno di questi sta svolgendo un tirocinio lavorativo, per un altro si sta sollecitando l’inserimento nel circuito Sprar, mentre il terzo si trova in stato di detenzione dal 5 febbraio scorso.
Inoltre, nonostante fosse a suo tempo uscito dall’accoglienza Ena, il tavolo riunitosi in Prefettura continua a seguire il percorso di un rifugiato, già segnalato allo Sprar e affetto da problematiche sanitarie. E’ in corso di attivazione, da parte del Comune di Brescia, la procedura di rimpatrio assistito.
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