Piazza Duomo, in 3mila per Grillo che parla di Europa e Expo
Non erano i 5 mila delle politiche dello scorso anno, ma la piazza era comunque gremita e, di questi tempi, non era affatto scontato, a maggior ragione per le elezioni europee che non hanno mai scaldato il cuore degli italiani. Beppe Grillo è tornato in piazza Paolo VI con il suo solito cipiglio, arringando i bresciani presenti e promettondo di "conquistare Bruxelles".
Giunto come al solito a bordo del camper con il quale gira in lungo e in largo l’Italia, l’ex comico genovese è stato introdotto dal senatore Vito Crimi. Sul palco erano presenti anche tre deputati, Girgis Sorial, Danilo Toninelli e Bruno Marton. L’esordio è stato tutto per "l’ebetino Renzi" e dell’incontro che hanno avuto a Roma, davanti alla videocamera: «Ma come fai a parlare con uno che mente, che non ne porta in porto una? Lì mi sono chiesto: io rappresento dieci milioni di persone, ma lui chi rappresenta?». Non poteva mancare un cenno a Berlusconi, considerato ormai finito: «Promete tutto, qualsiasi cosa: le dentiere gratis, l’esame della prostata gratis. Ma ormai è il passato, è morto. Non sa cosa è la rete, non sa cosa è un Movimento».
Arriva anche il momento di parlare di Europa, dove i 5 Stelle promettono lo stesso impegno con il quale siedono a Roma. Le loro battaglie saranno per l’abolizione del fiscal compact, per spalmare il debito dei paesi membri su tutti i paesi, per la tutela del Made in Italy.
La chiusura è tutta per la vicenda Expo che tiene banco in questi giorni: «Noi ci siamo andati dentro, non c’è niente, c’è un campo. Tutte le opere sono esterne, i raccordi, le strade, le autostrade. Sono tutte tangenti, appalti di appalti di appalti. La sinistra e la destra si sono spartite tutto. Lì bisogna mettere in galera i referenti e i referenti sono i politici».
Prima di salutare un ultimo grido: “Vinciamo noi".
(a.c.)