Morelli (Arnaldo da Brescia): un art-corner al posto del Bigio
(e.b) Nella duplice veste di presidente dell’associazione culturale Arnaldo da Brescia e sorella dell’assessore alla Scuola del Comune di Brescia, Sandra Morelli entra nella “questione Bigio” in punta di piedi, consapevole di trovarsi in una “posizione delicata”.
Non rinuncia comunque a dire la sua, anche se chiarisce sin da subito “non mi interessa entrare nella polemica ideologica, tanto meno a pochi giorni dal 40esimo anniversario della strage di piazza Loggia – per poi aggiungere -. Mi sono laureata in Storia contemporanea con una tesi sulle donne della Resistenza per cui sono molto sensibile a quel periodo storico”. Sono anni che l’associazione da lei presieduta organizza visite guidate in città, piazza Vittoria in testa, e come rivela a Bsnews.it “ogni guida ha la propria idea riguardo al riposizionamento o meno del Bigio in piazza: c’è chi pensa dovrebbe tornare sul piedistallo per dare continuità all’archittettura della piazza e chi, invece, preferirebbe fosse messo altro – spiega –. Io faccio parte di coloro che vorrebbero che fosse presa una decisione per non continuare a vedere sguarnito lo spazio che sovrasta la fontana in quanto punto fondamentale dell’asse prospettico della piazza".
Recentemente l’accademia Laba, che si è occupata anche dei lavori di restauro dell’opera del Dazzi, ha lanciato l’idea di un concorso tra accademie per individuare un’alternativa al Bigio da posizionare in piazza e senza gravare sulle casse comunali. “Mi sembra una buona idea per valorizzare il lavoro delle accademie – commenta la presidente Morelli – ma anche per permettere ai giovani studenti di mettersi alla prova e contribuire fattivamente al futuro culturale della nostra città”.
E se lo spazio occupato dal Bigio diventasse una sorta di Art-corner (in stile speacker-corner di Hyde Park a Londra) con l’installazione a rotazione di opere realizzate dalle principali accademie d’arte? “Ancora meglio – annuisce –. Io a quel punto però affiancherei alle opere in questione anche una fotografia del Bigio in piazza, con tanto di targa esplicativa con la storia della statua”. Un’alternativa, quella dell’Art-corner, che però non manca di creare qualche preoccupazione: “il rischio è che, come accade spesso ormai, le opere vengano danneggiate dai vandali e Brescia si ritrovi una piazza senza arte ne parte”.