La volevano così, robusta e resistente nei secoli, e lui fece di tutto per rispettare ogni requisito richiesto. Ma ora che la statua che lui ha costruito ha spezzato la vita di un giovane 21enne, Marco Gusmini, Giovanni Gianese non si dà pace. «È qualcosa che non riesce a lasciarmi», ha raccontato al Bresciaoggi. Lui però puntualizza di aver avvisato i committenti sul peso prominente della statua, sui 500 chili. Ricorda che «in materia di sicurezza non ho avuto indicazioni. Si sono accontentati del fatto che fosse robusta, che avesse le strutture metalliche in acciaio all’interno e che le barre fossero di due centimetri». Lo scultore quella statua l’ha solo costruitya, e non progettata e messa in sicurezza. Il dolore lo accompagna:«Se solo fosse successo di notte. E meglio non pensare al caso di un distacco mentre sotto c’era tutto il gruppo».
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