Muratori, artigiani, autisti, studenti, medici, rappresentanti e via dicendo. In totale più di 4mila persone sottoposte negli ultimi anni al test del dna. Il motivo? Scovare l’assassino di Yara Gambirasio, la 14enne ritrovata priva di vita a Brembate Sopra il 26 febbraio 2011, dopo tre mesi dalla scomparsa.
Tra tutte le persone sottoposte al test sarebbero 400 i bresciani, tutti coloro che per qualche motivi si sono travati a lavorare o transitare da Brembate nel giorno in cui la giovane è stata uccisa. Gli inquirenti li hanno individuati tramite le immagini delle videocamere che hanno ripreso le targhe dei loro mezzi, oppure tramite l’aggancio delle celle dei loro telefoni nelle antenne ripetitrici della zona. In questi 3 anni i 400 bresciani sono stati chiamati in città o a Bergamo per il prelievo della saliva tramite la quale la scientifica ha analizzato il dna. L’obiettivo è quello di individuare il figlio naturale di Giuseppe Guerinoni, l’autista, scomparso nel 1999, che avrebbe avuto un figlio da una relazione illegittima, figlio che sarebbe l’uomo che ha ammazzato o è implicato nell’omicidio di Yara. Sue tracce infatti sono state ritrovate sul corpo della giovane.
Secondo quanto riporta il quotidiano Bresciaoggi nel numero in edicola, la maggior parte dei bresciani chiamati per il test sarebbe residente nell’Ovest, tra i comuni di Chiari, Adro, Erbusco, Palazzolo, Iseo e Provaglio.
(a.c.)
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