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Legge Merlin, M5S: sì al referendum, ma la Lega lo usa per propaganda

Il MoVimento 5 Stelle ha votato favorevolmente alla proposta di referendum per l’abrogazione della Legge Merlin presentata in Consiglio Regionale dalla Lega Nord, ma accusa il partito di sfruttare l’argomento per propaganda.

DI SEGUITO IL COMUNICATO INTEGRALE 

Anche se consapevoli che l’obiettivo unico del partito del carroccio è quello di racimolare voti in vista delle imminenti elezioni, lo strumento del referendum, ha almeno il merito di mettere la cittadinanza di fronte ad una realtà evidente ma ignorata.

 

Nel merito, prosegue la Portavoce Paola Macchi, è ora che la politica affronti seriamente un tema delicato come quello della prostituzione senza moralismi ipocriti. Infatti i parlamentari M5S sono già al lavoro su un progetto di legge concreto, e non propagandistico, teso a regolamentare quello che è a tutti gli effetti un mestiere e a tutelare le prostitute dallo sfruttamento.

A testimonianza di un approccio diverso, realistico e tout court del problema, ricordiamo che un mese fa su iniziativa del MoVimento 5 Stelle sono stati ascoltati in Commissione Affari Istituzionali Pia Covre,  del "Movimento per i diritti civili delle prostitute" e Yuri Guaiana dell’Associazione radicale Certi diritti".

Grazie a questa testimonianza, vogliamo ricordare alla Lega Nord, che fonda la sua campagna propagandistica solo sulla prostituzione che interessa la "strada", con tutti i problemi di legalità che ne derivano, che ci sono tantissime prostitute che svolgono la loro attività in casa il cui lavoro andrebbe regolamentato dal codice civile e non penale, donne, ma anche uomini, che vogliono pagare le tasse ed essere tutelati dal sistema contributivo. Ma questa parte di mondo alla Lega non interessa, forse perché non porta abbastanza voti.

E su questo tema continua la Portavoce Silvana Carcano: "è prostituzione anche quella che si consuma nei palazzi di alto borgo, anche con esponenti importante della politica italiana, che parte da un "bunga bunga" e finisce con una condanna per prostituzione minorile. Se il referendum della Lega Nord non fosse solo propaganda sarebbe logico svincolarsi dalle alleanze politiche con quei partiti che hanno fatto della cultura della prostituzione uno stile di vita. Ma sappiamo che casta e coerenza non sono mai andati d’accordo".

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Redazione BsNews.it

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