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Emergenza rifugiati, la Loggia chiede alla Prefettura soluzioni alternative

Il Comune di Brescia, assieme ad altri tra cui i capifila Breno e Cellatica, nei mesi scorsi ha attivato la procedura per l’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo, dentro il progetto nazionale Sprar (Servizio Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati). La domanda bresciana è stata accolta per 30 persone, più altre dieci per eventuali emergenze.

“L’improvviso arrivo di 40 persone nella nostra provincia, alla fine della scorsa settimana (in eguale misura per tutte le provincie d’Italia), è stato deciso dal ministero degli Interni a prescindere dagli impegni qui programmati e senza consultazione alcuna – si legge in una nota della Loggia -. Nella mattinata di venerdì la Prefettura ha incontrato i responsabili dei progetti bresciani, che non hanno mancato di far presente le pesanti criticità che questo modo di procedere comporta per chi sta lavorando da tempo, allo scopo di non ricreare le situazioni incresciose patite con l’emergenza Nord Africa di tre anni fa. Sono evidenti le difficoltà nel sostegno a queste persone catapultate qui al di fuori di ogni progetto di accoglienza e di inserimento; il rischio di sovraccarico di lavoro sugli uffici per la consulenza per le domande di asilo e per la gestione di percorsi impegnativi; il rischio di mancanza di risposte alle situazioni di disagio che spesso si presentano.

Per questo chiediamo alla Prefettura di inserire questi nuovi arrivi nei progetti Sprar già approvati, che hanno ancora posti disponibili e di promuovere la programmazione di nuovi progetti, alla luce delle previsioni di una permanenza delle crisi attorno al Mediterraneo. Proprio per la cura verso i diritti inalienabili della persona abbiamo chiesto alla Prefettura di ricercare soluzioni alternative a quelle individuate nell’immediato: ricerca da svolgere nell’ambito del grande territorio della nostra provincia. Questo nella convinzione che altri Comuni, anche in consorzio tra loro, sapranno aprirsi alla domanda di accoglienza e trovare le risorse organizzative per accompagnare queste persone, per ora ospitate in albergo, in una condizione degna del diritto di asilo.

“Non c’è chi sorrida di fronte a questa nuova crisi umanitaria”, ha commentato l’assessore alla Partecipazione Marco Fenaroli, “e non è lecito a nessuno manifestare ostilità a chi fugge dalle guerre e dalla fame”.

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Redazione BsNews.it

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