Nuova possibile grana per Palazzo Loggia dopo le dimissioni “obbligate” di Alessandro Triboldi da direttore generale del Comune. La exit strategy definita dal sindaco Emilio Del Bono, infatti, passerebbe anche attraverso la “promozione” di Triboldi alla guida di A2A Ambiente, il nuovo soggetto della multiutility di via Lamarmora voluta dalla Loggia per riportare in città il controllo delle dinamiche industriali del gruppo. E Triboldi – a sentire i beninformati – ne avrebbe tutti i requisiti a livello di capacità, fiducia e profilo. O quasi, perché una delle norme che ha portato alle sue dimissioni da direttore generale – sollevate la prima volta dall’avvocato Lorenzo Cinquepalmi – potrebbe ora fermarne il passo verso la nomina a consigliere delegato della nuova società. Sempre stando al decreto legislativo 39/2013, infatti, l”incarico di amministratore ricoperto da Triboldi in Brescia Infrastrutture potrebbe essere incompatibile, per un biennio, anche con un nuovo ruolo gestionale – come quello di consigliere delegato – in A2A Ambiente. Diverso sarebbe il discorso di una presidenza con potere di indirizzo o di un ruolo da consigliere. Ma la consegna del timone all’ormai ex direttore generale della Loggia potrebbe spingere qualcuno a presentare ricorso. E portare a nuovi colpi di scena.
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