Quasi un reato su dieci legato al bracconaggio è commesso nelle valli bresciane. Ad affermarlo è un’indagine di il Cabs (Committee Against Bird Slaughter) e Lega per l’Abolizione della Caccia, che ha preso in esame 548 casi di reati compiuti ai danni della fauna selvatica pubblicati dai giornali. Un campione non certo scientifico, ma comunque utile per rivelare le tendenze. Le specie più colpite sono gli uccelli (70% contro il 30 dei mammiferi). E Brescia è la maglia nera della classifica, con l’8 per cento del totale dei casi. Seguono: Salerno con il 7% e Caserta, Bergamo e Reggio Calabria (tutte al 5%).
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