L’ha anticipato il sindaco alcuni giorni fa (leggi la notizia) e l’ha ribadito l’assessore all’Ambiente il giorno dopo (leggi la notizia), ma sono i dati diffusi da Asl ed A2A che ufficializzano una volta per tutte che l’acqua di Brescia si può tranquillamente bere.
Alla conferenza stampa di ieri hanno partecipato oltre a Del Bono e Fondra anche il direttore sanitario dell’Asl, Carmelo Scarcella, Fabrizio Speziani, responsabile del dipartimento di prevenzione medica, e per A2A Mario Tomasoni.
Nel corso del 2013 in città A2A Ciclo Idrico ha effettuato complessivamente 1.951 campionamenti (1.564 per il controllo dei parametri chimico-fisici, 387 per il controllo dei parametri microbiologici)nei 26punti di prelievo dell’acquedotto di Brescia. Le analisi hanno confermato la piena rispondenza dei parametri rispetto al decreto legislativo 31 del 02/02/2001, il riferimento legislativo italiano che recepisce le direttive comunitarie europee basate su quelle dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Scarcella e Tomasoni hanno garantito che l’unica cosa che conta sono i dai, non le chiacchiere che sono circolate nelle scorse settimane in città, e i dati parlano chiaro.
Uno stralcio dell’intervento di Scarcella è riportato stamane sulle colonne di Bresciaoggi: «Non c’è nessun motivo per essere qui oggi perchè l’acqua di Brescia è potabile ed è sempre stato così. L’Asl ha sempre controllato e le informazioni sono reperibili da anni sul sito. Siamo qui perchè ci sono persone che si sono allarmate, probabilmente perchè hanno raccolto notizie non corrette e non basate sulla conoscenza».
L’intervento del sindaco: «La potabilità è diversa dalla qualità dell’acqua, per questo vogliamo fornire tutti i dati in nostro possesso ed abbiamo chiesto trasparenza totale. Noi stessi ci siamo fatti promotori dell’osservatorio formato con i rappresentanti delle famiglie. Non potevamo non intervenire alla luce della crescente apprensione sulla potabilità dell’acqua. La gente mi ferma per chiedermi se può usare l’acqua del rubinetto, spetta a ciascuno fare le proprie considerazioni, noi dal canto nostro non possiamo che fornire tutti i dati a disposizione e ribadire che l’acqua è potabile entro i termini di legge».
Tomasoni ha ribadito che nell’acquedotto di Brescia non è mai stata riscontrata la presenza di sostanze antiparassitarie, né di Pcb, né tantomeno di idrocarburi policiclici aromatici o di cesio. Discorso diverso per il cromo, ma l’aziendalo scorso anno chiuse due pozzi quando i valori erano ancora largamente inferiori al limite consentito dalla legge, a dimostrazione della precauzione che sempre si è usata.
(a.c.)
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