Troppo forte il rischio che una gara con la base d’asta fissata a 13 milioni di euro vada deserta: il destino della Torre Tintoretto non passerà per questa strada. L’ultima novità nella travagliata vicenda della torre di San Polo è emersa ieri durante la visita in città dell’assessore regionale a Casa, Housing sociale e Pari opportunità, Paola Bulbarelli (leggi la notizia).
Il presidente dell’Aler Ettore Isacchini, di comune accordo con l’assessore alla Casa della città, Marco Fenaroli, ha spiegato che la nuova prospettiva per il recupero della Tintoretto è quella di condurre un’indagine di mercato per cercare i potenziali soggetti interessati al progetto, che potranno essere sia società immobiliari sia soggetti diversi che potrebbero avere bisogno degli spazi della torre. Due su tutti: l’Ospedale Civile e l’Associazione Industriali Bresciani, per avere abitazioni a canone calmierato per le persone che non possono usufruire delle case sociali ma nemmeno possono permettersi affitti stratosferici. Un po’ quello che ha già anticipato alcuni mesi fa l’assessore Fenaroli (leggi la notizia).
(a.c.)
La Torre Tintoretto trasformata in carcere: il progetto di tre architetti.