Numeri da far paura. Se è vero che i nuovi esercizi ci sono, e continuano ad aprire, è vero anche che il saldo negativo è sempre più pesante. A far luce sui numeri della crisi è stato il direttore generale di Confesercenti Lombardia Orientale, Alessio Merigo, che intervenendo a proposito della nostra provincia ha rimarcato che sta peggio di altre provincie lombarde, e anche della media nazionale.
I dati presentati riguardano i primi dieci mesi del 2013, ma Merigo purtroppo non vede segnali forti di cambiamento nemmeno per il 2014. Le debolezze maggiori riguardano il non-alimentare, anche perché questo è già in crisi da anni: per abbigliamento, scarpe e accessori ci sono state 154 chiusure in 10 mesi. L’unica speranza per il settore è rappresentata dai saldi, ma i margini sono limitati e non sono sufficienti per risollevare il magro bilancio annuale. Una nota positiva arriva solo dal commercio on-line, ma sono rare le volte in cui sono gli stessi negozianti a gestirlo, spesso è legato a società che operano a livello nazionale o internazionale. Bar (ne abbiamo parlato qui) e ristoranti sono oggetto di frequenti chiusure e riaperture, ma anche qui il saldo provinciale è negativo.
Confesercenti chiede aiuto ai comuni, Loggia in primis, per quanto riguarda le tariffe, e plaude al desiderio del vicesindaco di rilanciare il turismo partendo dai musei, anche se non sarà ovviamente sufficiente se tutto il resto non riparte. (a.c.)
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