"Per la Brebemi è già l’ora del primo fallimento, quello della gara per i distributori di benzina. I petrolieri non hanno investito semplicemente perché temono di non veder rientrare l’investimento". Così il Presidente di Legambiente Dario Balotta commenta il fatto che nessun operatore si sia presentato alla gara per l’assegnazione nelle due aree di servizio di Chiari e di Caravaggio per le stazioni di rifornimento.
DI SEGUITO IL COMUNICATO INTEGRALE
Per la Brebemi è già l’ora del primo fallimento, quello della gara per i distributori di benzina. I petrolieri non hanno investito semplicemente perché temono di non veder rientrare l’investimento. Una ragione c’è: ora infatti esistono due autostrade l’una affiancata all’altra, situazione impensabile fino a qualche anno fa: la A4 e la Brebemi sono parallele, e la Brebemi consente di arrivare da Brescia a Milano solo cinque minuti prima. I costi di costruzioni della nuova autostrada si sono rivelati più alti del previsto, addirittura il triplo! Un miliardo e mezzo di euro in tutto,senza contare gli interessi, per non parlare della ferita recata all’ambiente. Ci sono anche problemi specifici: se la nuova autostrada aprisse a luglio il collegamento finale con la tangenziale di Milano, tra Segrate e Melzo, è ancora in alto mare. Dovrebbe eseguirlo la Serravalle, ma finché non sarà realizzato rallenterà il traffico tanto da far perdere ai viaggiatori anche quei cinque minuti che hanno guadagnato scegliendo la Brebemi e non la A4. Da 10 anni però Serravalle incassa gli aumenti dei pedaggi ma non ha ancora realizzato questo tratto interurbano.
I casi allora sono due: o il mercato non crede a questo investimento e allo sviluppo della mobilità su strada, o la Brebemi ha talmente bisogno di soldi, per ripagare i debiti generati dai costi di costruzione, che ha tenuto altissime le commission fee e le royalties sul carburante al punto da scoraggiare tutti i colossi petroliferi.
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