Commentando la decisione del ristorante di Bagnolo Mella (Brescia) di impedire l’accesso nel suo locale ai bambini sotto i dieci anni dopo le ore 21, il Presidente della Fipe-Confcommercio, Lino Stoppani, ha detto: “Da un punto di vista formale, il provvedimento non presenta criticità. Un pubblico esercizio può rifiutare una prestazione se esistono giustificati motivi che lo impongono. Gli schiamazzi, il pianto o le intemperanze proprie dei piccoli possono costituire valide giustificazioni. Inoltre, un esercente ha il diritto di caratterizzare la sua offerta, imponendo dei vincoli di accesso – sul vestiario, sul genere, sull’età, eccetera – assumendo i rischi imprenditoriali conseguenti.
Ogni vincolo di accesso pone un limite commerciale che può indebolire o rafforzare la scelta a secondo del gradimento che la stessa riceve. Inoltre – prosegue Stoppani – è da considerare che l’eventuale somministrazione di alcol ai minori effettuata dai loro genitori all’interno dei pubblici esercizi è imputabile alla responsabilità penale dell’esercente. È questa una fattispecie che rafforza il diritto a regolamentare la frequentazione dei pubblici esercizi.
Il provvedimento ha anche riflessi educativi e sociali che non spetta alla Fipe commentare – conclude Stoppani – ma che completano un ragionamento che giustifica decisioni che potrebbero essere non correttamente interpretate, ma assolutamente legittime”.
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