Lunedì di proteste a Brescia. I primi ad unirsi in corteo per fermare tre camion di rifiuti che stavano per entrare nell’impianto di incenerimento di via Codignole sono stati un gruppo di ambientalisti appartenenti a diversi comitati cittadini. Gli ambientalisti erano lì per chiedere ad A2A di mutare la propria politica, ritenuta responsabile delle 800mila tonnellate di rifiuti urbani e speciali “bruciati” nel termoutilizzatore di via Codignole. Quasi il doppio rispetto ai rifiuti urbani prodotti da Brescia e provincia.
Le richieste degli ambientalisti sono molteplici: innazitutto lo spegnimento della terza linea dell’inceneritore, ma anche la raccolta differenziata attraverso il metodo del porta a porta e la conseguente dismissione dell’impianto di combustione, ritenuto dagli stessi manifestanti “corresponsabile dell’inquinamento dell’aria cittadina”.
Intorno alle 10 di questa mattina il corteo si è spostato in via Lamarmora dove ha raggiunto la sede di A2A, già presidiata da un gruppo di attivisti del comitato antisfratti che si trovavano lì per protestare contro il taglio delle utenze a quegli inquilini che, per morosità incolpevole non riescono a pagare le utenze. La protesta di entrambi i gruppi sta proseguendo, ma in modo pacifico. Tra i manifestanti è comparsa anche qualche bandiera del popolo No Tav.
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