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Tares, il sindaco Priori: “La tassa può anche essere equa e Pavone Mella lo dimostra”

Con una nota il sindaco di Pavone Mella controbatte all’analisi fatta in questi giorni circa la TARES, raffrontando le tariffe applicate in diversi comuni bresciani, e chiedendo chiarimenti circa le modalità di applicazione di tale tributo.

DI SEGUITO IL TESTO DELLA NOTA:

Posto che sin dal 1997, la Legge Ronchi imponeva ai Comuni di coprire integralmente i costi del servizio, nel nostro Comune è dal 2006 che abbiamo raggiunto tale obiettivo, e per contenere quanto speso per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, ci siamo mossi su diversi fronti tra cui l’aumento della raccolta riciclata al fine di contenere i costi di smaltimento, l’aumento del numero del tipo di rifiuti raccolti (ora 16) al fine di convogliare presso i cassonetti e presso l’isola ecologica tutti i rifiuti prodotti da famiglie e imprese, l’eliminazione del costo a carico delle aziende per i rifiuti differenziati consegnati all’isola ecologica e, infine, il mantenimento del sistema a cassonetto, che ha consentito comunque di passare dal 19% al 55% nella raccolta differenziata, senza però dover sopportare i pesantissimi costi del porta a porta.

Facendo alcuni raffronti con i comuni limitrofi e la città di Brescia è evidente che la TARES può essere anche equa, è solo una decisione degli amministratori fare pagare di più o di meno – sostiene il sindaco Piergiorgio Priori. Segnaliamo che, ad onor del vero, le tariffe della Tares nel resto d’Italia sono quasi sempre più elevate, rispetto a quanto applicato dai Comuni della provincia di Brescia.

Abbiamo rilevato che a Firenze le industrie pagano ben 6,95 euro al mq (17 volte quello che applichiamo a Pavone); gli artigiani pagano 8,74 euro al mq, se parrucchieri e barbieri; 7,72 se falegname, fabbro idraulico ed elettricista; a Firenze le birrerie pagano ben 33,76 euro al mq, 32,98 euro al mq i titolari di negozi di ortofrutta, pescheria, o fioristi; addirittura 34,84 per i banchi del mercato. Appena più basse, le tariffe applicate nel nostro capoluogo di Regione – Milano.

Vi evidenziamo le tariffe applicate a Pavone del Mella per le principali categorie merceologiche che, come potete ben vedere, sono nettamente inferiori non solo a quelle dei Comuni sopra citati, ma anche a quelle del Comune “meno caro” presente nella citata rilevazione.

La media ponderata della Tares per tutte le categorie economiche ammonta a Pavone del Mella, ad euro 0,61 al mq.

Siamo infatti convinti, e cerchiamo di applicarlo dal 2004, primo anno di insediamento dell’attuale gruppo amministrativo, che il contenimento della pressione fiscale ad ogni livello (salita in modo assurdo specialmente negli ultimi due anni), sia un fattore indispensabile per riavviare la crescita economica, così come la disponibilità di servizi per le famiglie e le imprese, la velocità nei tempi di risposta, la riduzione della burocrazia. Coerentemente con questa impostazione, abbiamo quindi operato un forte controllo della spesa corrente, che in 10 anni è salita solo del 10% a fronte di un’inflazione del 23%. Aumento che, peraltro, è dovuto solo all’introduzione di nuovi servizi (protezione civile, asilo nido, doposcuola, centro anziani, centro polifunzionale, attivazione dello sportello unico per le imprese in qualità di Comune capofila, solo per citare i principali) e per finanziare gli investimenti effettuati sulla viabilità, sulle scuole, nell’ambiente con il totale completamento della rete fognaria.

Quanto sopra, ha consentito quindi di ottenere che a Pavone non si debba applicare l’addizionale comunale IRPEF e che l’IMU per abitante sia inferiore di circa il 40% alla media provinciale e nazionale, e questo pur con la presenza (fortunatamente, sia ben chiaro!!!) di alcuni insediamenti industriali di grandi dimensioni, che naturalmente fanno aumentare la media pro-capite calcolata sui soli residenti.

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Redazione BsNews.it

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