Una petizione con la raccolta di firme a sostegno della proposta di Legge dell’On. Marco Carra recante “Modifica dell’articolo 18 della Legge 11 febbraio 1992, n° 157, concernente l’inserimento della nutria nell’elenco delle specie cacciabili.”
Questa in sintesi l’azione concreta messa in campo in questi giorni anche da Coldiretti Brescia rispetto al tema dell’emergenza nutrie, con la possibilità per i soci (e non soci) di sottoscrivere la petizione presso tutti gli uffici zona.
Da tempo abbiamo evidenziato – rilancia il Presidente di Coldiretti Brescia Ettore Prandini – come lo snodo principale per una lotta incisiva passa attraverso il poter considerare la nutria una specie cacciabile e poter mettere in atto azioni che puntano ad un significativo contenimento dell’animale, in luogo di tutto ciò che è stato fatto finora e che si è dimostrato inutile e costoso.
E’ doveroso ricordare e sottolineare la gravità della cosiddetta “emergenza nutrie”: un fenomeno sempre più dilagante e preoccupante, che interessa gran parte dei terreni agricoli della pianura padana e che ormai non ha più il carattere dell’eccezionalità, bensì della sistematicità e della insostenibilità. Sono sempre maggiori i danni procurati alle colture in campo ma soprattutto al reticolo idrico che costituisce il veicolo per lo scolo delle acque e l’irrigazione. La distruzione di argini e lo smottamento di fossi e terreni sono oramai all’ordine del giorno. A ciò si aggiungono i danni al territorio in senso lato, unitamente alla messa in pericolo della sicurezza di persone e della viabilità di automezzi civili e di mezzi agricoli: non pochi, infatti, sono i casi di incidenti stradali, anche molto gravi, provocati da questi animali.
Rispetto alla situazione e alle regole attuali serve una inversione di rotta: occorre una nuova e più efficace politica di contenimento dell’animale in questione. È necessario definire un nuovo quadro giuridico, amministrativo e tecnico che consenta di puntare non ad un mero “controllo” della specie nutria – attività che finora ha fallito – ma al suo effettivo contenimento. Le motivazioni sono semplici ed immediate: l’animale Myocastor Coypus è una specie alloctona classificata “indesiderabile” da Ministero Ambiente e INFS per impatto ecologico (su flora e fauna autoctona), impatto sanitario (vettore di leptospirosi e altre gravi patologie pericolo se per l’uomo) e per impatto economico (responsabile di gravi danni a colture agricole, al reticolo idrico e alla circolazione stradale).
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