Il sindaco di Adro, Oscar Lancini, come riporta il Corsera di Brescia, da quando è stato arrestato e messo ai domiciliari ha iniziato uno sciopero della fame “per protesta” che ad oggi gli ha fatto perdere “sette chili in quattordici giorni”. Il digiuno è iniziato il 13 novembre scorso, dopo la convalida da parte del gip degli arresti domiciliari, per lui come per gli altri quattro indagati dell’inchiesta.
L’avvocato di Lancini, Luigi Frattini, ha chiesto nuovamente la rovoca degli arresti domiciliari al tribunale del Riesame che avrà tempo fino a venerdì per sciogliere la riserva. Per il pm incaricato dell’indagine, sarebbe stato proprio il sindaco di Adro il regiata di un sistema di appalti truccati per favorire impresari amici. “Ho agito solo per il bene del mio Comune” – è tornato a ribadire il primo cittadino al Corsera. Intanto lui non si lascia prendere dallo sconforto, tant’è che ha deciso di continuare lo sciopero della fame. E’ la sorella Lionella a mettere in numero il deperimento del fratello: “È dimagrito sette chili – racconta – ma non c’è nulla da fare, non molla”. Un paio di gioni fa Lancini ha ottenuto la possibilità di essere visitato dal medico di base che ha accertato un buono stato di salute, anche se nei prossimi giorni dovrà effettuare un ecocardiogramma e gli esami del sangue. Il tempo lo trascorre tutto con le nipotine di tre anni e mezzo e 21 mesi o chiuso nel suo ufficio a leggere le carte del processo. Di mangiare non ci pensa proprio. Non prima di essere scarcerato, almeno.
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