La Lega Nord interviene in occasione della seconda visita annunciata e poi annullata del Ministro Kyenge a Brescia con un comunicato congiunto del segretario provinciale Paolo Formentini e del deputato Stefano Borghesi.
COMUNICATO STAMPA INTEGRALE
"Apprendiamo dagli organi di stampa che il ministro Kyenge ha nuovamente annullato la sua prima visita a Brescia dopo la gaffe che l’ha vista protagonista solo poche settimane fa in cui rifiutò di venire nella nostra città per inesistenti problemi di ordine pubblico, offendendo Brescia, i bresciani e le forze dell’ordine; gaffe che l’aveva costretta a scusarsi durante un nostro question time.Sembra quasi che al Ministro piaccia giocare a nascondino! Si insiste nel dipingere una realtà che non esiste in nome di una falsa solidarietà mentre il nostro tessuto socio economico e produttivo sta attraversando momenti drammatici senza che questo Governo faccia nulla per aiutare la nostra gente. Il modello di società, il modello di presunta integrazione che il Ministro propone e’ profondamente sbagliato e irrealizzabile e questo il Ministro lo sa bene. Lo ius soli sarebbe ancora più pericoloso degli sbarchi di massa in quanto permetterebbe a un’ondata di nuovi disperati di entrare nel nostro paese senza lavoro con possibilità di permanenza illimitata. Il reato di clandestinità che il Ministro vorrebbe cancellare va mantenuto affinché non vengano date false speranze a questi disperati e perché occorre evitare di lanciare messaggi sbagliati che potenzialmente possono originare tragedie come quella di Lampedusa. Qui non c’è posto per tutti, la crisi ci ha colpito duramente e la disoccupazione e’ a livelli record, la permanenza nel nostro Paese va legata indissolubilmente ad un posto di lavoro, questo dice la Bossi Fini, e’ bene ribadirlo! La Legge Bossi Fini non va cambiata, va applicata! Invitiamo il Ministro a confrontarsi pubblicamente sui contenuti e non sugli slogan, non servono passerelle e premiazioni, venga a toccare con mano i veri problemi dei bresciani: i problemi di chi è rimasto senza lavoro, delle imprese in crisi che chiudono, degli esodati, dei pensionati che hanno lavorato una vita e non riescono ad arrivare a fine mese. Venga a confrontarsi con la realtà. Questi sono i temi sui quali la nostra gente pretende da questo governo e dal Ministro delle risposte immediate, risposte che non passano certo dalla creazione di un nuovo modello di società come quello che il Ministro ci vorrebbe imporre sottraendosi puntualmente ad ogni dibattito. Se vorrà davvero sostenere un confronto serio su idee e contenuti siamo pronti, Le dimostreremo quanto la sua visione di società sia improponibile e pericoloso."
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