Mentre in Italia tutta la raccolta differenziata aumenta, a Brescia succede l’esatto contrario: un trend negativo dimostrato dai dati del report Istat «Eco-management e servizi ambientali nella città», che vedono nell’intera penisola un aumento dell’1,4% e nella nostra città una diminuzione dello 0.6%.
I motivi, che riporta il Corsera, sembrano essere legati alla presenza dell’inceneritore più grande d’Europa, alla mancanza della raccolta «porta a porta» e all’eccessiva produzione di rifiuti, più pesante di un quintale rispetto alla media annuale degli italiani. Secondo A2A, inoltre, Brescia è troppo grande per il "porta a porta" anche se Reggio Emila (con solo 24mila abitanti inmeno) fa meglio di lei.
Secondo il report Brescia , nella maxi classifica del riuso del pattume, è 76esima, ed è fuorilegge, visto che lo scorso anno l’Italia si era impegnata a differenziare almeno il 65% dei suoi scarti.
La Loggia e la nuova amministrazione di centrosinistra vuole cambiare il trend e A2A, per sopperire ad un minor afflusso di monnezza, ha chiesto alla Regione di poter bruciare biomasse e speciali in tutte e tre le linee dell’inceneritore (che inceneriscono 808 mila metri cubi l’anno).
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