Dopo anni di traversie giudiziarie a settembre sarebbero dovuti iniziare i lavori di bonifica nei giardini di via Nullo, contaminati dal Pcb della Caffaro. Ma ancora una volta non si è mosso nulla: colpa, questa volta, della burocrazia. Un numero sbagliato, un piccolo errore che ha di nuovo rimandato l’arrivo delle ruspe. «Colpa di un intoppo burocratico ministeriale» commenta l’assessore all’Ambiente Gigi Fondra al Corsera di Brescia: il ministero, che da 4 anni doveva dare il via, nel firmare il decreto di avvio ha sbagliato a riportare il "codice rifiuto" della terra contaminata, scrivendo "19" anziché "17". Errore che potrebbe costare molto in termini di spese (ora a budget ci sono 43mila euro che forse potrebbero non bastare) e di tempo, visto che, con l’arrivo dell’inverno, si teme uno stop fino a primavera.
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