Il giorno dopo l’elezione del nuovo segretario provinciale c’è ben poco da festeggiare in casa Pd. Ad agitare le acque proprio l’ex segretario Pietro Bisinella, che a bocce ferme si toglie non pochi sassolini nelle scarpe.
Secondo quanto afferma Bisinella sulle colonne di Bresciaoggi in edicola stamane, l’esito delle elezioni era già stabilito mesi fa, da quando Bazoli, Martina e Alfieri si accordarono per spartirsi le segreterie lombarde riservando la poltrona bresciana a Orlando. Bisinella: «Sapevo perfettamente che esisteva un patto siglato sei mesi fa per farmi fuori. Ci fu una spartizione delle federazioni lombarde in vista dei congressi provinciali, un vero e proprio mercanteggiamento in cambio della segreteria regionale».
Quali le cause della spartizione? «In via Risorgimento doveva insediarsi Michele Orlando, in nome di un compromesso tra la sinistra conservatrice e l’ala renziana che fa capo a Bazoli. Quattro anni fa qualcuno aveva appoggiato la mia candidatura pensando fossi un burattino senza fili, sbagliandosi di grosso perché da un pezzo ero diventato un ragazzo in carne ed ossa e dovevo pagarne lo scotto. Sapevano che laccordo sarebbe apparso indigeribile ai militanti schierati con il sindaco di Firenze, andava quindi nascosto ed è la ragione della mistificazione che l’ha accompagnato, consistita nel far passare me come il cattivo e Orlando come il buono agli occhi dei renziani. Il documento firmato da 62 delegati e presentato in assemblea era diverso da quello spedito a me, in quello che mi è stato recapitato manca l’appello a entrambi gli sfidanti perché si ritirassero in favore di Vivenzi».
Alla precisa domanda sul perché Bisinella non abbia denunciato tutto prima del voto finale l’ex segretario risponde che «l’atmosfera era già tesissima, sarebbe successo il finimondo, farlo adesso serve ai molti che non hanno ancora capito cosa sia successo».
Confermado la sua intenzione a non abbandonare la nave, Bisinella chiude su Bresciaoggi in maniera laconia: «nonostante un popolo meraviglioso, il Pd ha un gruppo dirigente che fa orrore». Detto da un ex segretario fa una certa impressione.
(a.c.)
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