Il Ministero della Salute ha detto no alla sperimentazione sulle cellule staminale trattate con il metodo Stamina dando seguito a quanto sintetizzato dal comitato scientifico incaricato di analizzare preliminarmente il metodo prima dell’avvio della sperimentazione. Secondo il comitato infatti il metodo comporta “potenziali rischi per i pazienti” e manca di “presupposti di scientificità e sicurezza per avviare la sperimentazione clinica”.
Lo stop però potrebbe non fermare automaticamente le cure per i 36 pazienti, e i 123 in lista d’attesa, che oggi hanno già avviato o aspettano di avviare la somministrazione delle cellule staminali trattate con il metodo Stamina presso l’ospedale Civile di Brescia. Il metodo Stamina, nonostante la bocciatura scientifica, trova comunque nel Civile il luogo dove le cellule lavorate dalla fondazione presieduta da Davide Vannoni vengono infuse per via giudiziaria in nome del diritto alla salute. Situazione che però rende tutto ancora più confuso, tanto che per provare a chiarirla il ministro Lorenzin – in attesa del responso del Tar sul ricorso del Civile contro il blocco operato dall’Aifa all’attività con Stamina del Civile – ha chiesto al presidente dell’Iss Fabrizio Oleari – di poter avere accesso alle cartelle cliniche dei pazienti di Brescia per farne un esame accurato e dare risposte a tutte le domande che questa vicenda lascia”.
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