Domenica 22, sotto il cielo di Venezia, è nata "Padania libera". La neonata associazione culturale, che nell’idea dei fondatori, tra i quali spicca anche il nome della camuna ex assessore regionale Monica Rizzi, punta a “recuperare tutti quelli che abbiamo perso per strada perché si sono stufati”, è già stata accolta dai maligni come il primo atto di una scissione all’interno della Lega Nord. Che la tessera numero 1 di Padania Libera porti il nome di Umberto Bossi non diminuisce certo le polemiche, anzi.
Ma una fedelissima del senatur com’è da sempre Monica Rizzi assicura che si tratta solo di malelingue e non c’è alcuna intenzione di scissione all’interno della Lega. “Macché spaccatura. Qui si tratta solo di aggregare di nuovo la gente, di recuperare tutti quelli che abbiamo perso per strada perché si sono stufati – ha spiegato la Rizzi al Corriere della Sera Brescia -. E li abbiamo persi perché abbiamo dimenticato i temi delle nostre origini: il federalismo, i territori, l’identità, la tradizione cristiana”.
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