Ora Simone, il giovane barista che nei giorni scorsi si è calato un passamontagna sul volto e armato di una pistola giocattolo ha rapinato il centro massaggi cinese di via Marchetti in città, si trova ai domiciliari, mentre la mamma, che gli ha fatto da palo nella rapina, è tornata al lavoro.
Sulle pagine del quotidiano locale Giornale di Brescia è lei stessa a raccontare la ragione che ha spinto lei e il figlio 25enne a decidere di compiere una rapina: “ Eravamo disperati – ha raccontato la 48enne – e non sapevo come recuperare i soldi che ci servivano per pagare i nostri debiti. Per il 20 del mese dovevamo saldare una batosta, tra Irpef, Iva e altro: tutte tasse legate al bar di Simone”.
Motivazione che combacia con quella fornita da Simone subito dopo essere stato beccato: “ Abbiamo rapinato per disperazione. Non riusciamo più a pagare le tasse”. Sembra che lo spunto per decidere di rapinare il centro massaggi sia arrivato proprio dalle pagine del giornale, come è la stessa mamma ad ammettere al Gdb: “ Lo spunto me l’ha dato un articolo di giornale”.
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