Alpinista esperto e prudente, volontario del soccorso alpino, con alle spalle anni di camminate e arrampicate, soprattutto sulle montagne di casa che conosceva bene. La sfortuna però è stata più forte dell’esperienza: un piede messo male, una distrazione, un imprevisto, e Matteo Fusi, 35enne di Bagolino, è scivolato in un canalone trovando la morte immediata.
Fusi ieri mattina assieme a due compagni era partito dal Gaver per raggiungere le vette della cima di Bondolo. La tragedia è avvenuta sulla cima del monte Bruffione, al confine tra le province di Brescia e Trento. Per colpa di un piede messo in fallo, Fusi è scivolato in un canalone profondo trenta metri. I due suoi compagni non hanno potuto chiamare immediatamente i soccorsi in quanto mancava campo ai loro telefoni cellulari. Uno dei due si è così lanciato a valle, mentre l’altro ha raggiunto il corpo di Fusi.
Solo alle 19:30 l’alpinista sceso a valle è riuscito a contattare il 118. L’elicottero è arrivato in quota meno di mezz’ora dopo, ma solo per constatare la morte dell’alpinista caduto, vegliato per ore dal compagno distrutto dal dolore. Il corpo di Matteo Fusi, elettricista manutentore, conosciuto e ben voluto nel suo paese natale, non è stato recuperato a causa della luce che è venuta a mancare. Il recupero avverrà stamane.
(a.c.)
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