Un censimento al contrario. Legambiente nei giorni scorsi ha effettuato una ricognizione sulle strutture alberghiere del lago d’Iseo chiuse da più tempo. Il totale è di uno sconfortante numero 11, hotel dismessi da anni, chiusi per liti tra i soci proprietari, località "passate di moda" o strutture messe in crisi dalla concorrenza più a buon mercato.
Dario Balotta, presidente del circolo del basso Sebino, con il suo censimento ha voluto richiamare l’attenzione soprattutto dei primi cittadini dei comuni che si affacciano sul lago. L’invito è esplicito: non costruire più nuovi alberghi bruciando le poche aree verdi ancora a disposizione, se non dopo aver recuperato i vecchi. Un ragionamento condivisibile, soprattutto vista l’importanza e l’ottima posizione di alcune delle trutture chiuse, come ad esempio le tre su Montisola, Paradiso a Carzano, Locanda Corona a Menzino e Palace Hotel tra Menzino e Sinchignano.Altri alberghi sono stati chiusi a Sale Marasino, il Corona, a Pilzone d’Iseo il Moselli, a Clusane il Dossello, a Paratico il Ca’ Bianca, a Sarnico il Cantiere, e tanti altri.
Il turismo sul Sebino non è in crisi, anche grazie all’attrattiva esercitata dai percorsi ciclabili sui turisti soprattutto del Nord Europa. Prima che i sindaci decidano di concedere diritti di costruzione è bene che tengano presente il recupero dell’esistente.
(a.c.)
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