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De Martin (Pd): Del Bono dovrà anche saper essere impopolare

(a.tortelli) Per cinque anni ha lavorato con un solo obiettivo: riportare la città nelle mani del centrosinistra attraverso Emilio del Bono, che ha indicato da subito come il candidato sindaco migliore tra quelli possibili. Oggi il segretario cittadino del Pd Giorgio De Martin ha portato a termine la sua missione. E come primo gesto “liberatorio” ha deciso di godersi un po’ la pensione trascorrendo qualche settimana a Bellaria. Ma ad aspettarlo al ritorno ci saranno le prime scelte importanti della Loggia. Oltre ai problemi (romani, soprattutto) del partito. E alle decisioni sul suo futuro. Che di sicuro non sarà in Comune.

Lei è stato uno dei principali sponsor di Del Bono. Si dice che il sindaco, dopo la vittoria, le abbia chiesto con forza di fare l’assessore al Personale e alla Sicurezza…

Non sono interessato al ruolo di amministratore per diverse ragioni. Innanzitutto non credo di saperlo fare al meglio, in secondo luogo non mi piace l’idea di sfruttare una posizione di vantaggio – come quella del segretario – per avere un ruolo, infine sono convinto che la politica sia una forma di volontariato e da sempre rifuggo gli incarichi retribuiti.

Ma ora che ruolo immagina per sé nella vita cittadina?

Da quando sono diventato segretario ho lavorato per un solo obiettivo: far tornare al governo il centrosinistra. Ora che il risultato è stato raggiunto dovrò decidere cosa fare. Di certo, come ho già detto, non sono interessato a incarichi in Loggia o nelle società partecipate. Sto valutando se ricandidarmi per il ruolo di segretario o se lasciare il posto ad altri.

I rumors dicono che per il suo collega Bisinella la conferma sarà difficile.

Non ne sono informato. Anzi: lo ringrazio per l’aiuto e la libertà che ha sempre dato alla sezione cittadina. Francamente a Brescia il partito mi sembra molto unito e in provincia non vedo differenze troppo accentuate. L’unico rischio è che le difficoltà nazionali ricadano sulla Leonessa.

E di Bragaglio invece che dice? Rebecchi, intervistato da Bsnews.it, ne ha parlato come di una risorsa da valorizzare…

Concordo. Sin da quando è stato chiaro che il partito era compatto su Emilio, ho lavorato per comporre ogni divisione. Ho sempre pensato che Bragaglio possa dare un contributo amministrativo importante, anche se sul versante politico – come noto – la penso un po’ diversamente (ride, ndr). Credo che entro fine agosto ci sarà qualche novità su questo fronte.

Rebecchi, ancora, aveva chiesto pubblicamente che la presidenza del consiglio comunale fosse assegnata all’opposizione. Ma così non è stato.

Sono d’accordo con Aldo. Non a caso abbiamo cercato di ragionare con quella parte dell’opposizione che non segue la logica del muro contro muro. Ma Onofri ha preferito mantenersi le mani libere. Con Pdl e Lega sarebbe stato difficile dialogare, vista la totale chiusura che hanno manifestato in più occasione.

Lega e Pdl si dicono pronti a portare l’opposizione anche nelle aule di tribunale, come avete fatto voi.

Noi ci siamo solo limitati a sollevare i problemi. Facciano l’opposizione che ritengono, purché restino nel merito dei problemi.

Chi potrebbe essere il pontiere del centrodestra verso la maggioranza?

L’ex assessore Margargoli si è sempre distinto per la capacità di mantenere aperto il dialogo.

Con Paroli invece si può riaprire un dialogo?

Se l’ex sindaco farà opposizione nel merito, e senza strumentalità, si potrà provare a ricostruire un rapporto. Ma serve uno scatto rispetto al passato.

E’ possibile invece il confronto con Onofri e i grillini?

Per quanto mi riguarda, ho molta attenzione per la lista Onofri e per il centro politico di questa città che non ha trovato rappresentanza nei due schieramenti.

Torniamo a Del Bono. Si aspetta un sindaco che si inserisca a pieno nella tradizione amministrativa della città o un sindaco di rottura?

Servono entrambe le cose. Emilio dovrà essere capace di raccogliere il meglio della tradizione bresciana e innovare, dando risposta ai cittadini che vogliono dalle istituzioni la stessa austerità chiesta a loro.

Un ultima domanda. Lei che lo conosce bene, indichi al sindaco un errore da non commettere nei prossimi cinque anni.

So che su questo potrebbe avere qualche difficoltà, ma a Emilio vorrei dire di fare anche scelte impopolari e difficili, quando necessarie.

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Redazione BsNews.it

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