Saranno a carico del comune di Travagliato, in quanto proprietario dei terreni, le ingenti spese di bonifica dell’area sequestrato lo scorso 13 luglio dal Noa dei carabinieri dopo la scoperta di una discarica di materiale pericoloso e amianto in una ex cava di Travagliato. Cava dove era in progetto la realizzazione di una discarica d’amianto, idea poi abbandonata anche a causa della frote contrapposizione a suon di raccolta firme e petizioni da parte di un gruppo di cittadini preoccupati per la pericolosità del sito di stoccaggio. Già all’inizio di giugno il Nucleo Operativo Ecologico dei carabinieri aveva posto sotto sequestro l’area dopo il ritrovamento di una grossa quantità di rifiuti nascosti e pericolosi, ma dopo le ulteriori scoperte di luglio l’area posta sotto sequestro si è allargata come una macchia d’olio includendo anche i terreni confinanti, coltivati a mais per l’alimentazione degli animali. Non è difficile ipotizzare che i rifiuti pericolosi siano riusciti a contaminare anche le coltivazioni di mais e di conseguenza siano entrati nella catena alimentare.
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