Frasdorf. Un altro grande successo va ad arricchire il palmares del gruppo Barone Pizzini: questa volta il riconoscimento arriva dal Premio Internazionale dei Vini Biologici – il Bioweinpreis – che si è tenuto in Germania dall’8 al 10 giugno. Un’impresa che ha visto 26 giudici, divisi in gruppi diversi, impegnati a degustare e giudicare ben 603 vini. Di questi, soltanto 31 si sono aggiudicati la medaglia più importante, la Grand Gold riservata a quelle etichette che hanno ottenuto più di 96 punti su 100, definite dagli organizzatori “vini di livello mondiale che garantiscono esperienze indimenticabili. Sono il risultato di un’ottima vendemmia coniugata a un perfetto e impeccabile lavoro in cantina. Questi vini sono in grado di estrarre la attenzione di ogni amante di vini”. Tra loro anche il Franciacorta Brut di Barone Pizzini che ha fatto ancor di più: è infatti uno dei tre vini tra quelli di tutto il mondo a ottenere il maggior punteggio in assoluto, con ben 98 punti su 100 (come lui solo il Vin Santo del Chianti di Fattoria La Vialla e lo spagnolo Natura Tinto di Bodegas Pinord). E non è ancora finita. Anche Pievalta infatti, la tenuta marchigiana di Barone Pizzini, ha portato a casa il suo bel bottino: al Verdicchio dei Castelli di Jesi Superiore 2012, che si è guadagnato 95 punti, è andata la Gold.

“Ogni volta che i nostri sforzi vengono riconosciuti è per noi una grande soddisfazione – afferma il direttore della Barone Pizzini, Silvano Brescianini – . Non sono soltanto i premi a gratificarci, quanto la conferma che, oramai parecchi anni fa, con la decisione di convertire tutti i nostri vigneti all’agricoltura biologica, abbiamo intrapreso la strada giusta, fermamente convinti che la scelta ci avrebbe premiati anche qualitativamente. Oggi che le nostre etichette si posizionano sui gradini più alti delle competizioni enologiche di tutto il mondo e che i consumatori associano il nostro marchio a termini come sano, naturale e soprattutto di grande qualità, abbiamo la conferma di aver fatto la miglior scelta possibile”.

Le valutazioni sono state fatte utilizzando il sistema di valutazione PAR, ideato dall’enologo sensoriale Martin Darting – tra i giudici della competizione – un sistema trasparente, comprensibile e incorruttibile, che consente di dare giudizi basati su criteri oggettivi e pertanto libero da punteggi assegnati sulla base di preferenze personali. Dal premio è emerso un parere unanime che riconosce la sempre più importante crescita dei vini biologici, che toccano picchi qualitativi sempre più alti. In particolare è stato apprezzato come siano sempre più numerosi i vini molto particolari che riflettono la loro origine e hanno nell’individualità il loro punto di forza.  

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Redazione BsNews.it

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