Pesantissimo il bilancio dei danni legati al maltempo che ha caratterizzato la primavera: si tratta di un buco economico che oscilla tra i 20 e i 30 milioni di euro. E il danno non è solo economico: il brutto tempo ha influito anche sulla qualità dei prodotti. Il Presidente di Coldiretti Prandini lamenta il mancato segnale da parte del Governo, e, come riporta il Bresciaoggi, snocciola i dati: si va dai cali nella resa stimati tra il 35 e il 40% per l’insilato di mais al crollo del 50% di mais e soia, passando per un picco del 40% fatto segnare dalle colture invernali tipo orzo e triticale, ibrido artificiale tra la segale e il grano tenero. Sempre per l’insilato, si annunciano altri grossi problemi dovuti allo slittamento in avanti delle semine. Ad aggiungersi allo scenario drammatico l’incremento dei costi previsti per le aziende pari a circa il 50%, soprattutto nel comparto zootecnico, dove diverse aziende bresciane sono state costrette a importare dall’estero le materie prime cerealicole necessarie per alimentare gli allevamenti di bestiame.
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