Dopo la sentenza del Tar di Brescia che ha invitato il Comune ad affrontare la questione movida al Carmine in modo più incisivo di quanto abbia fatto in passato, ora il presidente di Confesercenti Alessio Merigo, in una nota, prende posizione a difesa dei locali della zona. Sulle pagine del Corriere della Sera il presidente ha espresso il proprio parere “sull’attenzione dedicata al quartiere bresciano, soprattutto considerando le numerose attività ben più invasive per i residenti che si svolgono in altre zone della città”, in particolare durante il periodo estivo. Confesercenti non ha mai negato di essere infastidita da feste e sagre di paese e da anni richiede una regolamentazione più rigida delle stesse. Ciò che chiede Confesercenti, stando alle parole di Merigo, è innanzitutto una distinzione tra feste popolari, di partito e di associazioni rispetto a quelle che nascondono, in realtà, guadagni privati. Ma non solo. Per l’associazione di categoria bisognerebbe limitare la durata massima a tre giorni per ogni festa, far pagare gli oneri per l’occupazione del suolo pubblico e la tariffa rifiuti, far rispettate le normative igienico sanitarie e seguire orari uguali a quelli rispettati dai pubblici esercizi, oltre a farne diminuire il numero in modo consistente (3.700 solo nel bresciano) attraverso una legge regionale che imponga una serie di limitazioni ai Comuni.
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