(a.t.) Il primo round è chiuso. E, contrariamente a tutte le attese della vigilia, il candidato del centrosinistra Emilio Del Bono ha incassato 50 voti in più del sindaco uscente Adriano Paroli, che da tutti i sondaggi veniva dato avanti di qualche punto (e dunque di qualche migliaio di preferenze). Di più: il candidato del centrosinistra è arrivato più in là delle sue stesse aspettative (“l’obiettivo era arrivare incollati a Paroli, anche di due o tre punti”, spiegavano diversi esponenti del Pd alla vigilia del voto). Un dato che si spiega forse anche con il crollo verticale dell’affluenza, scesa del 19 per cento contro una media nazionale del 14. Restano però da capirne le cause: la domenica di sole che ha spinto molti verso occupazioni più piacevoli del voto? L’arrivo del Giro d’Italia? Il malcontento che punisce chi governa e premia le opposizioni, endemicamente più motivate a votare? Oppure una “sanzione” diretta a Paroli, come ha dichiarato ieri sera l’ex sindaco Paolo Corsini? Difficile dirlo. Sta di fatto che in queste votazioni, in città, a pagare il prezzo più alto sono state la politica (il Pdl in particolare) e l’antipolitica, che ha relegato i grillini al quarto posto della classifica, circa cinque punti in meno di quanto avevano fatto in città alle precedenti politiche (e già allora il dato era molto basso). Bene, invece, il civico Onofri, che si è piazzato al terzo posto con il 7,5 per cento. Mentre la Castelletti ha sostanzialmente tenuto (6,92). E i cinque candidati minori – sommati – non sono arrivati nemmeno al 2,5 per cento.

Anche sui singoli partiti i risultati sono stati significativi. Il Pd si è confermato prima forza della città, con il 24,7 per cento dei voti (il più preferenziato è stato Valter Muchetti, che con oltre 800 preferenze – in caso di vittoria di Del Bono – si avvia a fare l’assessore o il capogruppo). E a questo dato andrebbero sommati una parte dei voti della civica delboniana, arrivata al 5,3 (anche se qui, a sorpresa, il più preferenziato non è stato Luigi Morgano, addirittura quarto nella classifica di lista, ma l’ex dipietrista Francesco Patitucci, elettoralmente detto "Patatucci, Panicucci, Pititucci, Pinicucci"). Il secondo in classifica è il Pdl, con un numero di voti che è poco più della metà di quelli del principale avversario (il più preferenziato, in questo caso, è stato il giovane Mattia Margaroli). Dove sono finiti tutti quei consensi? In buona parte alla civica paroliana x Brescia , che ha ottenuto il 9,6 per cento (Nini Ferrari e Francesco Puccio primi a pari merito). E proprio su questo travaso, nei prossimi giorni, il dibattito interno al partito di Berlusconi potrebbe essere davvero scottante. Nel centrodestra, ancora, il Carroccio ha mancato l’obiettivo “minimo” del 10 per cento (8,6): Rolfi ha tenuto nelle preferenze (1462, primo nella classifica assoluta), ma molti esponenti di spicco del partito (come l’assessore uscente Massimo Bianchini e i presidenti di circoscrizione di voti ne hanno portati a casa ben pochi). Molto bassi, infine, Fratelli d’Italia e Udc che in caso di sconfitta di Paroli non entrerebbero nemmeno in consiglio. Sul fronte opposto, invece, bene Marco Fenaroli (seconda in lista la giovane Francesca Parmigiani, che ha scalzato l’uscente Donatella Albini), che con la sua lista ha sfondato il muro del 4 per cento. Una barriera che la sinistra bresciana non superava da tempo (e con diverse liste minori a contendergli i voti). Mentre verdi e socialisti si sono dovuti accontentare delle briciole.

Ma ora – tra due settimane – si terrà il ballottaggio. E si ricomincia da capo (nel 2003, per fare un esempio, Corsini-Beccalossi finì 47 per cento a 32 al primo turno e 53 a 47 al secondo). Del Bono – sulla carta, almeno secondo la maggioranza degli osservatori – parte stavolta avvantaggiato. Resta da capire quanto i due contententi sapranno motivare i loro elettori a tornare alle urne. E cosa faranno i tre outsider del voto. I grillini, certamente, non daranno indicazioni. Ma una parte degli elettori potrebbe tornare al voto per sostenere il centrosinistra. Onofri (accreditato di molto consenso a destra) ha sul tavolo tutte e tre le opzioni: correre con il Pd (senza la Castelletti), andare con Paroli (alzando molto il prezzo) o andare da solo. Stesso discorso per l’ex socialista: nel Pdl molti danno per chiuso da tempo l’accordo con il sindaco uscente. Ma resta da capire quanti voti la Castelletti (accreditata di un maggiore consenso a sinistra) potrebbe realmente riversare su Paroli al ballottaggio. Dunque rimangono valide anche le opzioni della corsa in solitaria e del ritorno a casa nell’alleanza di centrosinistra. Come andrà a finire? Difficile dirlo. Ad oggi le certezze sono poche. La prima è che il consiglio comunale sarà per due terzi formato da nuove persone. La seconda che il nuovo sindaco di Brescia governerà con il consenso della minoranza di cittadini, visto che il 35 per cento non è andato a votare e il 38 ha votato “l’altro”. Uno dei problemi da risolvere.

Share
Published by
Redazione BsNews.it

Recent Posts

▼ Norovirus, analisi negative: l’acqua di Ponte di Legno torna potabile

A Ponte di Legno l'acqua della vasca del Tonale è tornata potabile. A comunicarlo è…

11 ore ago

▼ Calcinato, cane intrappolato nel fiume: lo salvano i Vigili del fuoco

Si è fortunatamente conclusa nel migliore dei modi la brutta disavventura che un cane di…

11 ore ago

Tajani “All’Ue per una Difesa comune servono un Commissario ed eurobond”

ROMA (ITALPRESS) – “Il presidente Macron dice sostanzialmente che la Ue ha bisogno di un…

12 ore ago

Lollobrigida “Inserire la sovranità alimentare nella Costituzione”

ROMA (ITALPRESS) – “Chiederemo di aggiungere all’articolo 32 della Costituzione questo passaggio: La Repubblica garantisce…

12 ore ago

▼ Lonato, vandali in Stazione: bruciati i libri del book sharing

Non c'è pace a Lonato del Garda per il Centro socio culturale La Stazione gestito…

12 ore ago

▼ Lonato, muore cadendo dal bagagliaio dell’auto in corsa: indagato il 18enne al volante

Bisognerà attendere ancora per conoscere l'esito della vicenda che ha portato alla morte di Omar…

13 ore ago