In una sola settimana tre lavoratori muoiono. E si sommano a tutte le morti bianche che vedono Brescia sempre in cima alla triste classifica. Matteo Canta, il 57enne saretino che l’8 maggio aveva riportato gravissime ustioni dopo essere caduto in una vasca di raffreddamento del laminatoio delle «Acciaierie Venete»; Stefano Consoli il marmista 21enne rimasto schiacciato da due blocchi di pietra nell’azienda di famiglia, Giuseppe Boselli, piccolo imprenditore caduto dalla ruspa: questi i nomi delle ultime 3 vittime. Come scrive il Bresciaoggi la nostra provincia, oltre a indossare la maglia nera nazionale per numero assoluto di morti bianche (54 tra il 2010 e il 2012), e 6 dall’inizio del 2013, ha un tasso di incidenza molto alto, pari al 36,8. Diciannove morti su quasi 517mila occupati nel 2012. La Cgil, pur riconoscendo che in molti ambiti la situazione è migliorata, chiede maggiore vigilanza.
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