Truffatori con spiccate qualità attoriali e una discreta faccia tosta. Dev’essere senz’altro così, non si spiegano altrimenti i cinque episodi cui si sono rese protagoniste cinque persone, truffatori per non pagare il conto dopo lauti pranzi o cene in altrettanti ristoranti della città. E i casi potrebbero anche di più.
La tecnica. I cinque personaggi fermati dai carabinieri dopo l’ultimo episodio messo a segno, si recavano, talvolta in tre, o tutti assieme, in ristoranti della città fingendosi turisti in visita ai monumenti o ai musei. Quasi alla fine del pasto, prima di chiedere il conto, a turno uno di loro fingeva un malore causato da ciò che aveva mangiato, e chiedeva di essere trasportato in pronto soccorso in preda a crampi e conati di vomito, tenendosi la pancia. A quel punto il titolare pur di non creare un caso che potesse finire sulla cronaca offriva il pranzo a tutti, scusandosi pure per il disguido. Ma c’è di più: i cinque presentavano anche denuncia ai carabinieri per chiedere un risarcimento ai ristoratori, ed è stato proprio questo a incastrarli. Al quinto episodio infatti i militari si sono accorti che i nomi dei testimoni erano sempre gli stessi, e che a volte gli stessi testimone erano stati vittime di episodi analoghi. Il gioco è stato scoperto.
(a.c.)
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