L’inquinamento atmosferico ha prodotto mutazioni genetiche nella cavità orale dei più piccoli. L’inquietante affermazione viene dall’analisi preliminare dei dati uno studio – promosso da Università Statale con il patrocinio del Comune e il finanziamento di Regione e Q-Tech Research and Study Centre – i cui risultati parziali (per quelli definitivi bisognerà aspettare il 2014) vengono presentati oggi in città (e sono stati anticipati di qualche ora dal Giornale di Brescia). L’indagine iniziata due anni, chiamata “Respira”, ha coinvolto sei scuole dell’infanzia di Brescia – per un totale di 224 bambini tra i tre e i sei anni – nell’arco di due inverni. E le prime risposte preoccupano. I risultati preliminari relativi all’unico test per ora disponibile sulle cellule prelevate dalla mucosa orale dei bambini indicano che il danneggiamento del Dna è avvenuto. Ed è magra consolazione sapere che i dati bresciani sono in linea con la situazione delle altre città più inquinate d’Italia.
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