Capitanio (Lega): Rolfi vuol fare il segretario provinciale? Si dimetta dal Pirellone
(di Alessia Marsigalia) Lega tra passato e presente: un viaggio costellato da successi e vittorie, ma anche da dissidi interni, polemiche, scandali. E oggi è tutto da costruire. Bossi con un presunto nuovo partito, Tosi con la sua linea d’azione, Maroni con la sua più ambiziosa sfida in Regione. Unione o divisione? Abbiamo chiesto il parere a Mattia Capitanio, leghista, ex consigliere comunale della bassa nonché ex sfidante di Fabio Rolfi nel 2011 per il ruolo di segretario provinciale. E le polemiche tra i fronti interni, anche nella Leonessa, non sembrano proprio essersi placate.
Siamo nell’era dei saggi… porteranno a qualche risultato?
Si doveva star fuori dal progetto dei saggi, alla fine abbiamo tenuto su le braghe a Monti per un altro mese. Spesso è più rumorosa un’assenza rispetto ad una presenza inutile. Il segnale l’avremmo dato standocene fuori. A parte qualche dichiarazione di intenti, non ho visto quello che la gente vuole veramente.
Quali sono, secondo lei, i progetti prioritari?
Tagli alla casta sulle indennità e pensioni al massimo di 3mila euro. Una riforma elettorale, la modifica del patto di stabilità e la cancellazione della riforma Fornero e il ritorno alla Biagi.
Tener duro o voto?
Riforma elettorale, senato federale, e poi alla svelta al voto.
Maroni nuovo Governatore. Saprà rispettare i patti presi?
E’ una grande occasione, Maroni è un bravo amministratore. Stavolta dovrà dimostrare di essere il più bravo, altrimenti non riusciremo mai a convincere la maggioranza della nostra gente, così da poterci sganciare, a questo punto, da qualche compagno un po’ ingombrante! Se la macroregione è il primo passo per l’Indipendenza, bene che venga. Mi aspetto segnali forti da subito, serve coraggio.
Cosa si aspetta che faccia?
Tasse trattenute dalla Regione, eliminazione dell’Irap, una copertura sul patto stabilità per piccoli amministratori locali. Una esatri regionale, irps e non inps statale, sostegno alle imprese e all’agricoltura, creazione di un’agenzia regionale energetica, anche per il carburante. Essenziale è snellire la burocrazia dalla quale siamo stritolati. Ci vogliono regole semplici, certe ed uniformi.
Bossi e il nuovo partito. Lo fonderà o no?
Penso che Bossi non tradirebbe mai la Lega. Un suo passo del genere starebbe a significare che, scusi il gioco di parole, per lui la Lega non è più la Lega.
Lo rivedrebbe come segretario?
Bossi è la Lega, ma non è sicuramente il futuro della Lega. C’è bisogno di un segretario a tempo pieno, di coerenza ora che la campagna elettorale delle promesse è finita. Ci sono situazioni da risolvere, tensioni inutili create dall’alto che hanno fatto agitare la base.
Del tipo?
Il caso Tosi, di cui apprezzo la concretezza e la schiettezza: nella Lega però deve essere chiarito se la nuova linea è quella di Tosi o è quella tradizionale. A questo punto o è Tosi che esce o lo sono quelli non in sintonia con le nuove visioni.
Lista Maroni anche per le amministrative?
Ottima per la Lombardia, ma non sarei propenso sul presentarla anche alle amministrative. Si rischierebbe la confusione con un nuovo partito vero e proprio.
Accordi col Pdl?
Se il Pdl serve che lo si dica chiaro. Non un giorno sì e l’altro no, altrimenti la nostra gente non capisce più nulla.
Ha qualche rammarico nella sua "carriera" all’interno della Lega?
Vedendo il malcontento della nostra gente, chissà dove saremmo oggi senza il casino che è stato creato ad arte. La Lega dava fastidio. Adesso è tutto da ricostruire. Io mi sono trovato da semplice candidato della base a componente del cerchio magico, a colpevole della candidatura del trota, a protetto di qualcuno. Invece sono un semplice militante della bassa, Bossi è un esempio; altri, che poi hanno fatto la morale a gente semplice come noi, erano di casa e hanno sempre più ricevuto che dato. È anche per questo che non mi sono ricandidato nella mia bassa, del mio amato collegio 29. Qualche volta bisogna rinunciare per il bene del movimento e fare un passo indietro. Mio nonno e mio padre mi hanno sempre detto di diffidare in politica di chi non ha un lavoro. Come può decidere serenamente in certe situazioni delicate se prima deve pensare al suo orto e a portare a casa la pagnotta?
Parliamo di Rolfi… suo ex rivale
Sarà un ottimo consigliere regionale. Come segretario, con una tempistica che non danneggi l’attività del movimento, deve rispettare il regolamento. Quando si è candidato lo sapeva. Lo dico per il bene del movimento. Mai metterei davanti questioni personali, altrimenti è meglio andare a fare altro e non pensare alla politica. Lo scorso anno lui ha chiesto giustamente ad un assessore di un paese di 5000 abitanti di dare le dimissioni da segretario di sezione. Giusto così, o una o l’altra cosa: è giusto che un leghista faccia bene una cosa e decida. Rolfi vuol fare il segretario provinciale? E’ bravo, dia le dimissioni da consigliere regionale. E poi adesso c’è la campagna per Brescia. Paroli è favorito, io fossi in lui un pensierino alla sua Brescia lo rifarei.
E lei invece cosa farà ora?
Torno a fare il semplice leghista nella mia sezione, perché questo il leghista deve fare. Se si è chiamati a ricoprire dei ruoli lo si fa per il bene del movimento e per i nostri ideali, ma non si deve mai dimenticare chi si è e da dove si viene, perché ognuno di noi sì è indispensabile ma guai a pretendere; l’essere militante significa essere pronto a dare più che a ricevere.
E se si è chiamati?
Pronti per la causa, consci però sempre dei propri limiti. La gente che non arriva a fine mese ci guarda e ci giudica. Bisogna tornare ai valori, nei quali credo fermamente: la mia famiglia, il mio paese, la Lega, la mia provincia, la mia regione, l’Indipendenza della Padania.