di Giorgio Costa* – Quando, il 5 dicembre scorso, Bsnews ha lanciato le primarie dell’AIB, le reazioni furono – nel migliore dei casi – di sufficienza. Fummo anche accusati di intrusione in fatti privati, o, più volgarmente, di essere strumentalizzati da piccoli interessi personali di qualche non meglio identificata “eminenza grigia”, e di voler condurre una velleitaria prova di forza con la più potente associazione privata della nostra provincia. Tutto ciò nonostante avessimo scritto più e più volte, nei mesi e negli anni precedenti, su Dodicimesi e Bsnews, che la distanza tra la cosiddetta “società civile” e la dirigenza, non solo della politica, ma anche dell’associazionismo, stava diventando incolmabile, e che la rappresentatività era ormai un fantasma dei princìpi fondanti della generalità delle associazioni di categoria.

Abbiamo sentito vacui e inascoltati proclami, sia da parte di organismi nazionali, sia locali, lanciati alle istituzioni da chi, a sua volta, non recepiva i messaggi  gridati dalla propria base. Nel gennaio scorso abbiamo offerto la nostra collaborazione alla dirigenza dell’Associazione industriale bresciana per individuare la volontà della maggioranza degli iscritti nella scelta del proprio presidente, perché questo era il nostro vero obiettivo, non spingere un candidato rispetto ad un altro (Bonometti non è stato nemmeno proposto dalla redazione, nel sondaggio di Bsnews). La risposta fu un secco rifiuto. Lo subimmo con rammarico, convinti che – senza un radicale cambiamento – la prima vittima sarebbe stata proprio l’Associazione industriale bresciana, verso la quale parte importante degli iscritti manifestava ormai insofferenza o indifferenza. Oggi, il nostro sondaggio si è rivelato corretto, affidabile e trasparente e, pur senza alcuna velleità scientifica, si è dimostrato, assolutamente corrispondente alla realtà.

Nell’ultimo periodo Bsnews ha scelto di  astenersi dal dibattito, perché il contributo alla volontà di cambiamento, espressoci con passione dai nostri lettori, era compiuto. Abbiamo letto con interesse gli articoli pubblicati sulle altre testate, apprezzando l’imparzialità e la professionalità di alcune e la mancanza di visione di altre che, fino all’ultimo, hanno negato l’evidenza dello “tsunami” che era già arrivato. Il nostro obiettivo è, e sarà sempre, quello di intuire e di comprendere la volontà della Società e dei nostri lettori, e di essere un tramite con chi li rappresenta. Senza timore, perché chi interpreta la volontà di tanti, diversa da quella di pochi noti, non sbaglia mai. La designazione di Marco Bonometti non rappresenta una vittoria di Bsnews, né di fantomatici burattinai, come evoca chi non sa guardarsi attorno e non sa percepire il cambiamento, ma una vittoria di Brescia, della sua grande imprenditoria, che lotta per sopravvivere e guardare avanti in Italia e nel mondo. Ed anche di tutti i cittadini e delle istituzioni che li rappresentano, che nell’Associazione industriale bresciana potranno di nuovo vedere una risorsa collettiva, un fattore di prosperità e di benessere, un’opportunità per i giovani e per il loro futuro.

* Direttore di Bsnews.it e 12 Mesi

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Redazione BsNews.it

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