(a.c.) Il comune più popoloso della provincia di Brescia ha deciso di intervenire per limitare l’effetto dell’Imu sulle tasche dei suoi cittadini possessori di una sola prima casa: la tariffa passerà dal 4 per mille del 2012 al 3 per mille nel 2013. Abbassata anche la quota per le abitazioni dell’Aler, dal 8,7 al 4, e per negozi, alberghi, scuole e ospedali che passano dal 8,7 all’8,2. Di contro è previsto l’aumento dell’Imu per le seconde case, dall’8,7 al 9,2 e per le aree fabbricabili dall’8,7 al 10,6 per mille. Stesso discorso, ma obbligatorio per legge, per la tassa sulle aree agricole che raddoppia dall’1 al 2 per mille.
Il provvedimento è stato deciso nel Consiglio Comunale di ieri, e va nella direzione di cercare far pesare il meno possibile la tassa sui cittadini residenti e sul settore alberghiero e commerciale, per dare un po’ di ossigeno al turismo. Discorso analogo è stato fatto per l’Irpef: da quest’anno ne saranno esenti i lavoratori con stipendio inferiore ai 15mila euro (il 30% della popolazione), e crescerà proporzionalmente per gli altri. Come? Per un reddito fino a 28mila euro si pagherà il 4 per mille sui primi 15mila e il 5 per mille sugli altri 13mila; per un reddito da 28 a 55mila euro si pagherà il 4 per mille sui primi 15mila, il 5 dai 16 ai 28, e il 6 per mille fino ai 55mila; per redditi ancora superiori si arriverà a pagare l’8 per mille.
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