Contadini e hobbisty farebbero una concorrenza sleale agli ambulanti iscritti nelle associazioni di categoria, avendo meno obblighi amministrativi e contabili, regole igienico sanitarie più elastiche, mano libera da parte dei Comuni per le autorizzazioni. Questa la posizione di Confesercenti: "Si tratta di una competizione ineguale e per evitarla c’è bisogno di regole uguali per tutti", dice Alessio Merigo, direttore, al Corriere. E continua "Conosco commercianti che hanno impiegato anni per ottenere l’autorizzazione a un posto fisso. Ora, non capisco perché le amministrazioni incentivino i mercati di prodotti a chilometro zero e li istituiscano da un giorno con l’altro". Il commercio su aree pubbliche nel bresciano conta 3.405 aziende e occupa più di 8 mila persone. Con la crisi, però, minori sono le vendite e maggiori le cessazioni delle attività. "I Comuni – rileva Merigo – non dovrebbero sottovalutare la concorrenza sleale degli "altri" mercati». Tra questi rientrano anche gli hobbisti, i rigattieri e i contadini. Confesercenti chiede «regole uguali per tutti» e maggiori controlli dell’amministrazione.
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