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Loggia, Bragaglio contro Rolfi: dimissioni subito o revoca

“Bragaglio: per Rolfi o dimissioni o revoca”. Si intitola così la nota inviata questa sera dal consigliere comunale del Partito democratico Claudio Bragaglio, che attacca il vicesindaco leghista sui tempi delle dimissioni dalla Loggia dopo l’elezione in consiglio regionale.

ECCO IL TESTO DEL COMUNICATO

Con riferimento alle dimissioni del vice Sindaco Fabio Rolfi, a distanza ormai di alcuni giorni dal Consiglio comunale del 22 marzo, rimangono ancora troppe ombre ed ambiguità. La legge (art. 65 del Testo Unico degli enti locali) parla chiaro: la carica di consigliere regionale è incompatibile con quella di assessore comunale. In sede di Consiglio, a fronte delle obiezioni del PD, le risposte del Sindaco e della Lega Nord – assente il diretto interessato – sono state per nulla chiare.  In particolare il Sindaco Paroli, da parte sua, ha persino cercato di dimostrare che tale incompatibilità non era poi così evidente, così necessaria, così urgente. Ha cercato di trovare consenso in questa sua interpretazione da parte del Segretario Generale.

Alcuni consiglieri del centro destra hanno addirittura sostenuto che, dopo tutto, non era un gran problema se il Vice Sindaco Rolfi rimaneva con la doppia responsabilità ancora per un paio di mesi, fino allo scioglimento del Consiglio. Ovvero durante la campagna elettorale. Rendendo così esplicite le ragioni politiche, del tutto strumentali ed inaccettabili, delle mancate dimissioni. Bastava una sola parola ed un preciso impegno per chiudere la discussione, ma quel chiarimento in Consiglio non è venuto, né da parte del Sindaco, né da parte della Lega. Neppure successivamente. Infatti, anche nei giorni seguenti nessuna presa di posizione ufficiale, ma solo indiscrezioni, ipotesi, rinvii: Con la certezza di una divisione nella maggioranza e nello stesso gruppo della Lega Nord proprio su questo tema riguardante le dimissioni di Rolfi. 

La legge prevede le dimissioni ed un rigoroso rispetto dei tempi. Questo solo ci si attende. Non certo un uso spregiudicato della legge pur di attivare un rinvio di 30 giorni, basato su osservazioni capziose, ricorsi giurisdizionali, manfrine di Consiglio. In ogni caso è necessario sapere che se tali tentativi verranno attivati il prossimo Consiglio sarà chiamato ad un pronunciamento formale sulla questione, non aggirabile con interpretazioni improprie del Regolamento. E, in ogni caso, in presenza di mancate dimissioni, va praticata la revoca dell’Assessore da parte del Sindaco Paroli.

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Redazione BsNews.it

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