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Musica classica, alla chiesa di San Giuseppe risuona Wagner

Mercoledì 27 marzo alle ore 20,30 si terrà nella chiesa di S. Giuseppe, in via Gasparo da Salò, a Brescia il concerto che l’istituto cittadino di alta formazione artistica musicale dedica alla memoria del gigante che rivoluzionò buona parte della storia delle musica di fine Ottocento assieme a Franz Liszt, suo amico e, diciamolo pure “suggeritore” di soluzioni formali, quando il gigante era in crisi d’ispirazione. L’orchestra “Luca Marenzio” di Brescia e Darfo, diretta dal M° Roberto Tolomelli, docente di esercitazioni orchestrali, eseguirà un programma assai impegnativo dedicato al tema della morte secondo le note di sala qui accluse e al quale darà il suo contributo di solista il violoncellista Michele Tagliaferri. Come già sottolineato nella conferenza stampa di presentazione della rassegna, l’orchestra del Marenzio sta affinando la sua preparazione sinfonica con un intenso lavoro di concertazione all’interno delle varie sezioni: gli archi affidati al M° Luca Morassutti, hanno dato origine a un bellissimo nucleo dal suono elegantissimo e compatto, che ha prodotto impeccabili programmi incentrati sul Barocco maturo di Corelli e Vivaldi apprezzati oltre che in città e provincia anche esigenti realtà vicine quali la direzione artistica del Teatro Bibiena a Mantova, il quale li ha invitati a ritornare la prossima stagione affiancandosi all’invito ricevuto dal festival Omaggio a Maria Callas che si terrà a Sirmione. I fiati, curati da pochi mesi dal M° Giovanni Sora stanno partorendo un’orchestra specialistica di 50 elementi che inaugurerà l’attività ufficiale sabato 20 aprile prossimo con un concerto dedicato ai grandi orchestratori per fiati di fine Ottocento inizi Novecento, come Ralph Vaughan Williams, Gordon Jacob, Ottorino Respighi, Rimsky Korsakov e Shostakovich. Le percussioni del M° Antonio Segafreddo stanno allestendo la difficile partitura de La Creation du Monde di Francis Poulenc. Sintesi di tutto il lavoro è l’esecuzione di brani come Preludio e morte di Isotta, versione per orchestra dell’introduzione dell’opera e della drammatica aria di Isotta “Mild und leise” del Terzo Atto, elaborata dallo stesso Wagner e già in scena diversi anni prima dell’esecuzione dell’integrale. Un brano da far tremare le vene e i polsi anche alle compagini e alle bacchette più agguerrite. Anche il “Terremoto” elaborato da F. J. Haydn per suggellare “Le sette parole di Cristo in Croce” scritte nel 1787 in occasione del venerdì Santo, metterà a durissima prova il virtuosismo e l’entusiasmo dei giovani musicisti che, ricordiamolo per i più serpentelli, rimangono espressione di una istituzione scolastica, la quale se potesse disporre di spazi e sostegni più adeguati (ad esempio non esiste ancora una sala prove degna di questo nome per la formazione sinfonica), potrebbe dare frutti ancor più maturi e saporosi.

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Redazione BsNews.it

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