A gennaio la sezione Lavoro del Tribunale di Brescia aveva dichiarato «discriminatorio il comportamento del Comune» per la delibera 46 del 30 gennaio 2009, quella con la quale, dopo aver perso in Tribunale, revocava il bonus bebè sia agli italiani sia agli stranieri. La Loggia quindi incassava la sua settima sconfitta. Come riporta il Giornale di Brescia il giudice ordinava all’Amministrazione «di cessare la condotta discriminatoria", ovvero il provvedimento con il quale la Loggia aveva deciso di versare mille euro a tutti i nuovi nati del 2008, a patto che fossero italiani e figli di genitori di nazionalità italiana. E aveva anche condannato l’Amministrazione a risarcire i quattro ricorrenti stranieri e l’Asgi, l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, che li affiancava. Risarcimento che, ha annunciato martedì il segretario della Cgil di Brescia, Damiano Galletti, è arrivato sia ai quattro stranieri, 3000 euro ciascuno, che all’Asgi, 15mila euro.
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