A distanza di poco più di 24 ore dall’omicidio di Milena Ciofalo, 34 anni, uccisa da due colpi di pistola alla testa dalla compagna di vita Angela Toni, 35 anni, la dinamica dell’omicidio si rende chiara e conferma quanto aveva dichiarato il comandante provinciale di Brescia, colonnello Marco Turchi, “si è trattato di un omicidio passionale”. Le due donne convivevano nella villetta a schiera di Gussago da poco meno di un anno. L’omicida, originaria di Perugia, lavorava come operaia in un’azienda di Rodengo Saiano, mentre la vittima, originaria di Agrigento, aveva perso il proprio lavoro di barista da qualche settimana. La prima, cinque giorni fa aveva acquistato una pistola, una Beretta calibro 7,65, la stessa con cui ha colpito la compagna. La vicina di casa, una donna dell’Est sulla cinquantina, ha raccontato agli inquirenti id aver sentito le due litigare molto forte la notte tra sabato e domenica. Poi il silenzio. Angela deve aver aspettato che la compagna si addormentasse per metterle un cuscino in testa e poi azionare il grilletto, due volte. E’ rimasta a vegliare sul corpo senza vita della compagna per un paio d’ore prima di trovare il coraggio di chiamare i carabinieri e autodenunciarsi: “Ho ucciso la mia donna”. Davanti al magistrato, forse già quest’oggi, dovrà spiegare perché ha comperato quell’arma solo pochi giorni prima per poi ottenere un permesso di porto per il tiro a volo.
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