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Gli antifascisti bresciani denunciano “una memoria di parte e falsificante” sulle vittime del terrorismo

Sabato 9 marzo 2013 a Brescia si terrà alle 15.30 presso la sala Piamarta di via S. Faustino una iniziativa promossa dalla rete antifascista provinciale di Brescia dal titolo “Quale memoria?”. Un incontro al quale parteciperanno Haidi Gaggio Giuliani, del Comitato piazza Carlo Giuliani, Rosa Piro, mamma di Dax e Italo Di Sabato, dell’Osservatorio sulla Repressione. L’idea nasce dalla volontà di denunciare “una memoria di parte, parziale e falsificante – si legge in una nota degli organizzatori – in particolar modo quella dedicata alla giornata delle Foibe e quella per le “vittime del terrorismo” che si celebra in maggio. In tutta questa “memoria” istituzioni e forze politiche troppo spesso si dimenticano delle vittime per mano fascista o per mano dello stato”.

“E allora abbiamo sentito la necessità di promuovere una discussione pubblica sulla violenza agita da gruppi neofascisti, forze di polizia e rappresentanti di alcune istituzioni. Siamo stati spinti anche dalla consapevolezza che stiamo vivendo una drammatica fase di revisionismo storico, sia a livello nazionale che a Brescia – continua la nota – Proprio in questa città si assiste al tentativo da parte della giunta Paroli-Rolfi di riposizionare simboli fascisti: dal busto del duce al museo di Santa Giulia, al busto di Miglio in piazza Garibaldi al colosso marmoreo di oltre sette metri dal nome inequivocabile Era Fascista in piazza Vittoria. E in questa direzione va anche la decisione di posare le cosiddette “Formelle della Memoria”. Si tratta di un’operazione denominata ufficialmente ‘Memoriale vittime del terrorismo e della violenza politica’. Un “Giorno della memoria”, con una lista che contempla circa 480 nominativi. Ma anche qui, la memoria è pesantemente di parte. Sono tanti, e sempre uccisi da forze dello stato e dalla sua manovalanza fascista, i nomi dimenticati.

Tra questi, vengono omessi i nomi di Carlo Giuliani (Genova, 20 luglio 2001) ucciso da un carabiniere, Davide Cesare Dax (Milano, 16 marzo 2003), ma anche  Nicola Tommasoli (Verona, 1 maggio 2008), ucciso da coltellate fasciste, Federico Aldro Aldrovandi (Ferrara, 25 settembre 2005) ucciso durante un fermo-controllo di Polizia, Stefano Cucchi (Roma, 22 ottobre 2009) morto di detenzione carceraria- pestaggio da parte di carabinieri- negligenza medica e paramedica.

E’ per questo che abbiamo voluto dedicare a loro, e a molti altri ‘dimenticati’ dallo stato e dalle istituzioni, un incontro pubblico per poter raccontare la storia, le speranze, gli affetti, le gioie ed anche le difficoltà di queste vite spezzate dalla violenza fascista e da quella di stato”.

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Redazione BsNews.it

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