Polemica, durante il consiglio provinciale di oggi, sulla presa d’atto dei nomi dei revisori dei Conti, che – in base a uno degli ultimi decreti del governo Monti – vengono estratti a sorte dalla prefettura tra tutti quelli, con i requisiti richiesti, che hanno presentato domanda. Tra i tre nomi “vincenti”, per ironia della sorte, erano presenti figure molto vicine all’amministrazione leghista. Ma la ratifica non c’è stata.
A sfidare la maggioranza ci ha pensato l’indipendentista Giulio Arrighini che ha abbandonato l’aula – con la minoranza – “in segno di protesta per denunciare l’inaccettabilità di un’imposizione centralista ed una intromissione nella vita amministrativa e politica di un ente locale, secondo logiche da regimi totalitari”. Arrighini, quindi, ha sfidato il Carroccio a votare contro la ratifica.
Nonostante questo il neocapogruppo della Lega Paolo Formentini (che sostituisce Stefano Borghesi, fresco di elezione in Parlamento) ha dichiarato il voto favorevole dei suoi. Ma al dunque i voti del Carroccio non sono arrivati e tutto è stato rimandato al consiglio provinciale del 4 marzo.
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