(a.c.) In primis vogliono la restituzione dei 2,6 milioni di euro che ancora il comune di Azzano Mella ha in carico. Poi chiedono nuovamente di poter costruire un polo logistico, sullo stesso sito di quello affossato, e con le medesime volumetrie. La Safer non molla la presa sul piano di espansione logistico e produttivo di Esselunga, e dopo la bocciatura, passata attraverso 5 gradi di giudizio amministrativi, ripresenta un nuovo progetto.
Ancora nessuna conferma ufficiale da parte del comune di Azzano Mella, ma la notizia è ufficiosamente trapelata da alcuni comuni limitrofi e dai circoli di Legambiente che da sempre si sono opposti al piano arrivando a raccogliere ben 7mila firme. La ditta starebbe tentando di far risolgere il polo, affossato la prima volta anche per la mancanza della Valutazione di Impatto Ambientale, necessaria per grandi progetti. Ora i legali dicono che non è stata presentata perché questa era già di per se contenuta nel Piano di governo del territorio.
Nuovi grattacapi insomma per il comune di Azzano, già alle prese con enormi problemi su come e dove recuperare i 2,6 milioni di oneri di urbanizzazione che vanno restituiti alla Safer (sui 5 complessivamente incassati, e in parte già spesi dalla precedente amministrazione, scalzata dal voto dei cittadini che hanno eletto Silvano Baronchelli). In vista c’è il dissesto o il pre-dissesto, procedure amministrative previste per gli enti in difficoltà, che porterebbero però a una sorta di commissariamento, o amministrazione controllata.
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