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Gitti e Bombassei a confronto su una “nuova politica industriale”

“Per una nuova politica industriale”. Questo il titolo del confronto che ha preso il via poco prima delle 21 – nella sala Loggetta di piazza Loggia, in città – tra Gregorio Gitti (avvocato e docente universitario, candidato alla Camera per “Scelta Civica”) e Alberto Bombassei (presidente di Brembo Spa e candidato alla Camera per la stessa lista). A fare da “arbitro” il giornalista Guido Lombardi.

DI SEGUITO LA SINTESI DEGLI INTERVENTI:

21.56 – GITTI: “Rilevo che su alcune nostre grandi aziende c’è interesse da parte di diverse realtà internazionali. Monti è intervenuto con una regolamentazione precisa che favorisce gli investitori esteri, ma tutela il know-how tecnologico e la manodopera. Nel nostro Paese esistono anche eccellenze da difendere. Sono d’accordo con Bombassei: oggi usciamo dal pronto soccorso della finanza pubblica, non ci sono grandi spazi di manovra. Ma bisogna operare sulla spesa pubblica. Oltre che sull’evasione fiscale. Perché quest’ultimo è un punto di pregnanza culturale decisivo”.

21.52 – BOMBASSEI: “E’ difficile diventare competitivi a breve. E la fuga continuerà fino a che non riusciremo a cambiare la situazione con azioni concrete. Io comunque non sono così ottimista da pensare che, anche a regime, il nostro fisco possa essere al livello di altri Paesi. Ma sono convinto che non serva troppo per far riavere all’Italia la competitività che aveva fino a qualche anno fa”.

21.48 – GIANCARLO DALLERA (presidente Aib): “Sono molto deluso da questa campagna elettorale. Gli argomenti di questa sera sono molto interessanti, ma oggi per quale motivo un imprenditore dovrebbe continuare a investire in Italia quando il costo dell’energia è il doppio dei Paesi europei, il cuneo fiscale è tra i più elevati del mondo? Cosa pensate di fare per aiutare chi vuole continuare a investire qui?”.

21.37 – BOMBASSEI: “Il pericolo Grecia credo sia stato scongiurato. Per la fase due abbiamo fatto una serie di proposte che potrebbero aiutarci a uscire dall’emergenza. I punti principali sono: la riproposizione della legge Sabatini per aiutare il sistema meccanico, il rifinanziamento degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni allargandolo alle demolizioni e ai rifacimenti di alcune costruzioni, l’abbassamento del costo dell’energia, il sostegno alle esportazioni e la facilitazione delle assunzioni stabili”.

21.26 – GITTI: “A chi mi ha chiesto ‘quanto vale Monti?’ ho azzardato un numero: 60 miliardi. Un calcolo presto fatto se ci si basa sul confronto tra lo spread del luglio 2011 e quello del giorno in cui Berlusconi ci ha propinato l’ennesima barzelletta dell’Imu. Con Monti abbiamo raggiunto l’obiettivo del pareggio di bilancio, con uno scoperto intorno 40 miliardi, e garantito il ruolo di contributore netto dell’Italia a livello europeo secondo le condizioni trattate in un pessimo accordo dal Cavaliere e da Tremonti. La verità è che i soldi dell’Imu sono serviti per salvare la Grecia. Detto questo il tema della leva fiscale va abbinato a quello della spesa pubblica: c’è largo spazio per ridurre quest’ultima. Da lì, secondo un criterio prudenziale, possiamo recuperare le risorse per dimezzare il gettito dell’Irap, studiando anche una defiscalizzazione del reimpiego degli utili di impresa per innovazione e ricerca. Una delle riforme essenziali comunque è quella della legge elettorale: la nuova politica non si fa se non attraverso la modifica del meccanismo di selezione di chi va in parlamento”. 

21.16 – BOMBASSEI: “Per anni abbiamo spinto sulle piccole imprese, ma oggi il mercato è cambiato: il piccolo deve crescere perché in qualsiasi settore la concorrenza è ormai a livello internazionale. Sull’aspetto finanziario, anche le banche devono cambiare atteggiamento tornando ad avere rapporto con il territorio. Per quanto riguarda il lavoro, invece, l’orientamento è quello di una riduzione della flessibilità in entrata con l’allargamento di quella in uscita. Incentivando l’occupazione giovanile e i rapporti a tempo indeterminato”.

21.01 – GITTI: “L’organizzazione di filiere produttive attraverso processi di integrazione e fusione funzionali a creare nuove energie, in modo da attingere sempre più ai mercati internazionali, è un obiettivo importante. Un obiettivo che Monti ha già perseguito. Gli strumenti esistono già, vanno solo orientati e utilizzati. Oggi in Italia uno dei problemi principali è quello della liquidità delle piccole e medie imprese. Mentre nostro sistema bancario è in eccesso di liquidità, con istituti che faticano a trovare i settori su cui puntare. Insomma: banche liquide e imprese che non hanno il contante per comprare le materie prime. Questo è il tema principale che qualunque governo avrà davanti. Anche le banche devono intervenire”. 

20.57 – BOMBASSEI: “Secondo me la priorità in questo momento sono il lavoro e la politica industriale, mentre altri indicano le tasse. Purtroppo l’Italia negli ultimi decenni non ha mai fatto una vera politica industriale. In particolare il nostro vero valore è il manifatturiero e malgrado tutti i nostri difetti siamo il sesto-settimo a livello mondiale nel settore. Possiamo tornare ad essere leader anche in altri settori”.

 

 

 

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Redazione BsNews.it

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