Sinistra Ecologia e Libertà definisce la campagna elettorale in atto "strana", perché non porrebbe al centro le reali necessità del paese. Per questo il partito di Vendola decide di affrontare il tema della formazione, sostenendo quanto sia centrale nel loro programma. Le proposte di Sinistra Ecologia Libertà verranno presentate da Fabio Mussi (presidente del Comitato Scientifico di SEL ed ex Ministro dell’Università) martedì 19 febbraio alle ore 18.00 alla Camera del Lavoro. Dopo gli interventi di studenti medi, universitari ed insegnanti, Mussi terrà un dibattito con Pantaleo (Segretario Nazionale FLC – CGIL), Di Salvo (Candidata SEL alla Camera) e Begni (Segretario Generale FLC – CGIL di Brescia).
DI SEGUITO IL COMUNICATO INTEGRALE
"I dati parlano drammaticamente chiaro: l’Italia spende per l’istruzione solo il 9% del totale della spesa pubblica, quando la media dei paesi industrializzati è superiore al 13%. Nella classifica OCSE sugli investimenti e sullo stato di salute del sistema della Formazione nei paesi più industrializzati del mondo siamo penultimi, al 31° posto su 32. Le leggi finanziarie degli ultimi anni, che hanno utilizzato le risorse della scuola per fare cassa, e la controriforma delle Gelmini, cioè il più grande tentativo di distruzione del sistema di formazione pubblica e di demonizzazione degli insegnanti, hanno portato a questo risultato. Chi è venuto dopo, il ministro Profumo, ha operato in piena continuità: aumento delle risorse alle scuole private e tagli per gli enti pubblici di ricerca, blocca i concorsi universitari e proroga i rettori, indice un “concorsone” in cui i titoli accumulati non hanno alcun valore, lascia irrisolto il problema di chi nella scuola lavora da anni in totale precarietà e si propone di ridurre gli Organi Collegiali. Il sistema delle barriere d’accesso, tasse alte e numero chiuso, ha ridotto la qualità della formazione e la quantità di persone laureate. Così l’università attuale non è più uno strumento per poter migliorare la propria condizione sociale. Lo stesso accesso ai gradi superiori della formazione è un continuo percorso ad ostacoli: dottorati senza borse, contratti a salario zero, corsi di formazione post-laurea spesso inutili, mortificante dipendenza dall’ordinariato, scollegamento totale con il mondo del lavoro. Assistiamo ogni giorno al processo di dequalificazione e di scarsa valorizzazione delle capacità di chi entra nel sistema della formazione. Siamo l’unico paese nel mondo industrializzato che non considera il finanziamento alla formazione pubblica come strumento anticiclico, per contrastare la crisi e frenare gli effetti della precarizzazione del mondo del lavoro. Ma non accontentiamo di denunciare le strorture del sistema scolastico italiano, vogliamo cambiare marcia, uscendo dalla crisi economica – finanziaria – ambientale investendo nell’istruzione e nella ricerca".
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